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Aleksander Čeferin ai ministri dello Sport UE: occorrono tutele concrete per rafforzare il modello sportivo europeo

Membri La UEFA

Il presidente UEFA ha ribadito la necessità di un intervento concreto per difendere il modello sportivo europeo in un discorso al Consiglio dei ministri dello sport dell'UE.

Il presidente UEFA Aleksander Čeferin
Il presidente UEFA Aleksander Čeferin UEFA via Getty Images

Martedì, rivolgendosi ai rappresentanti dei 27 Stati membri dell'UE a Bruxelles, il presidente Čeferin ha esortato i politici a salvaguardare giuridicamente il modello sportivo europeo e i suoi principi fondamentali.

"Da 70 anni, il modello sportivo europeo si fonda sui principi di apertura delle competizioni, delle promozioni e delle retrocessioni basate sul merito sportivo, sulla solidarietà finanziaria e sul riconoscimento dell'impatto sociale dello sport", ha affermato il presidente Čeferin. "Questi principi guidano la UEFA sin dalla sua fondazione."

I ministri dello sport dell’UE hanno manifestato il loro forte sostegno politico al modello con una dichiarazione congiunta nel febbraio di quest’anno. Questa settimana si è tenuto un dibattito parlando di un ulteriore sostegno politico, tema che sarà prioritario nel nuovo mandato 2024-2029 della Commissione europea.

Il presidente UEFA è stato invitato a parlare al Consiglio dall'attuale presidenza dell'UE, l'Ungheria. Durante il suo discorso ha incoraggiato i ministri e la Commissione europea a intraprendere azioni concrete per attuare la risoluzione del Consiglio del 2021, in modo da proteggere il modello "da coloro che cercano di distruggerlo per potere ed egoismo".

Il presidente Čeferin (a destra) con il ministro ungherese Adam Schmidt (in rappresentanza della presidenza UE dell'Ungheria)
Il presidente Čeferin (a destra) con il ministro ungherese Adam Schmidt (in rappresentanza della presidenza UE dell'Ungheria)

Il presidente Čeferin sulla forza del modello sportivo europeo...

"È un modello che promuove la salute dei nostri cittadini, costruisce strutture per i nostri figli e alimenta le speranze e i sogni di tifosi, atleti e club, grandi o piccoli, che vincono, perdono o semplicemente si divertono a partecipare".

"Sono orgoglioso che la UEFA e il calcio europeo rappresentino un esempio di questo modello, ma da soli non possiamo farcela. I governi hanno un ruolo fondamentale, [assicurando] che i bambini abbiano l'opportunità di giocare, che le comunità traggano vantaggio dalle strutture sportive e che i valori dell’inclusione e della partecipazione siano abbracciati da tutta la società".

"Lo sport è molto più che 'denaro' e 'mercato'. Lo sport non è un bene da vendere all'asta. Il calcio non è un 'prodotto'. Basta chiedere a qualsiasi tifoso e lo confermerà!".

Collaborazione tra gli stakeholder per proteggere il calcio europeo...

"Ogni volta che cerchiamo di rafforzare questo modello di solidarietà, siamo esposti a minacce e pressioni da parte di operatori che vogliono di più per se stessi e condividere meno con gli altri".

"Ricordate le proteste che si levarono quando un progetto separatista mise a rischio il modello sportivo europeo nel calcio?".

"In alcuni sport è già successo, [ma] non possiamo e non permetteremo che accada al calcio europeo. Quindi, lavoriamo insieme per creare tutele giuridiche concrete per le peculiarità del modello sportivo europeo nel calcio".

"In primo luogo, il legame tra le competizioni europee e quelle nazionali deve essere totalmente protetto. I risultati annuali in campionato devono rimanere l'unico criterio per la qualificazione in Europa. Permettere che questo legame venga interrotto o distorto in qualsiasi modo significherebbe tradire i campionati nazionali, aspetti iconici del patrimonio europeo. Per i campionati e i club più piccoli è una questione esistenziale".

"In secondo luogo, deve essere preservato l'equilibrio tra le competizioni per nazionali e quelle per club. Questo equilibrio è alla base dell'intero modello di solidarietà e di sviluppo del calcio nei vostri paesi. Se non manteniamo un sano equilibrio tra le competizioni per nazionali e per club, mettiamo in pericolo ogni sviluppo a livello di base".

"In terzo luogo, occorre sostenere pienamente il modello unificato del calcio europeo. Dobbiamo renderci conto che è nell'interesse pubblico continuare a proteggere questo modello unificato".

"Il calcio europeo è una delle storie di maggior successo d'Europa. È forte e resistente. Abbiamo le competizioni, i club e i giocatori più famosi, amati e seguiti dai tifosi di tutto il mondo".

"Tuttavia, serve una maggiore certezza giuridica per proteggere e sostenere questo successo. La legge deve essere utilizzata per sostenere il modello sportivo europeo, e non piegata alla volontà di coloro che cercano di distruggerlo per potere e guadagno".

La missione no profit della UEFA al centro dello sport europeo...

"Le nostre competizioni più importanti non mirano al profitto. Riguardano la solidarietà, la ridistribuzione e lo sviluppo, che non sono semplicemente parole alla moda. La solidarietà non è una donazione. Per la UEFA, la solidarietà è una ragion d'essere".

"La UEFA non ha fini di lucro. Ridistribuiamo il 97% dei guadagni netti nel calcio. Sì, il 97%. Ciò che rimane viene utilizzato per coprire i costi e sostenere aree fondamentali di questo sport, come il calcio femminile, giovanile e il futsal. Se guadagniamo di più, diamo di più. Chi altro lo fa?".

"Chi altro destina una tale quota di entrate ad attività essenziali come il finanziamento del calcio di base, lo sviluppo del calcio femminile e il sostegno alle competizioni giovanili?".

"Non è un costo, è un investimento. Un investimento sul calcio, sulle persone e sulle comunità. È un investimento nell'interesse pubblico".

Ascoltare per fare da guida

"La UEFA è democratica e pluralistica. Nella UEFA, Malta siede a fianco della Germania, la Moldavia accanto alla Francia. Un dialogo impegnato, sincero e inclusivo è al centro di tutto ciò che facciamo, perché sappiamo che per essere brave guide occorre ascoltare. Ecco perché la UEFA dà voce a tutti i portatori di interesse: leghe, club, giocatori e tifosi".

"Solo un mese fa, la UEFA e la FIFPRO Europe, il sindacato europeo dei calciatori, hanno siglato una partnership storica per includere la rappresentanza dei giocatori nella governance del calcio europeo. Ora i giocatori sono al centro del calcio e le loro prospettive determinano le decisioni".

"Questo approccio riflette un modello di governance moderno in cui le decisioni vengono prese in modo collaborativo e inclusivo."