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Fondazione Borgonovo grata alla UEFA

Beneficenza

La Fondazione Stefano Borgonovo - che sostiene chi soffre di Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) - ha espresso la sua felicità e la sua  gratitudine dopo aver ricevuto il Premio UEFA Monaco Charity 2012.

Michel Platini, Chantal Borgonovo e Fabio Cannavaro alla presentazione del Monaco Charity Award
Michel Platini, Chantal Borgonovo e Fabio Cannavaro alla presentazione del Monaco Charity Award ©Getty Images

La Fondazione Stefano Borgonovo ha espresso la sua felicità e la sua  gratitudine dopo aver ricevuto il Premio UEFA Monaco Charity 2012 – e per avere l’opportunità di continuare l’opera di sensibilizzazione e sostenere la ricerca contro la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA).

L’assegno da un milione di euro è stato consegnato alla moglie di Stefano Borgonovo, Chantal, e a un mito del calcio italiano come Fabio Cannavaro da parte del Presidente UEFA Michel Platini durante la cena ufficiale di gala che ha fatto seguito al sorteggio per la fase a gironi di UEFA Champions League giovedì a Montecarlo.

A Stefano Borgonovo, ex attaccante di AC Milan e ACF Fiorentina verso la fine degli anni '80 e gli inizi degli anni '90, è stata diagnosticata la Sclerosi Laterale Amiotrofica all'età di 42 anni. E' una grave patologia neurologica che provoca la progressiva perdita di tutte le funzioni muscolari. La fondazione Stefano Borgonovo è stata fondata il 13 dicembre 2008 dall'ex nazionale azzurro, da sua moglie Chantal e dalla figlia maggiore Alessandra, con l'obiettivo di aiutare i 350.000 pazienti affetti dalla SLA in tutto il mondo.

“Ha un impatto enorme – ha detto Chantal Borgonovo riferendosi al premio UEFA -. La nostra fondazione è partita quattro anni fa dopo che siamo venuti a conoscenza della malattia di Stefano e questo premio UEFA aiuta il processo di sensibilizzazione su una piattaforma globale.

“Per noi, è molto importante, perché così abbiamo la possibilità di parlare di questa malattia portando il messaggio in tutto il mondo, questa è una malattia che ogni anno coinvolge più persone di quanto si pensi. Sosteniamo la ricerca e abbiamo bisogno di fondi per farlo. Questa pubblicità può darci una mano, più gente conosce questa malattia e più persone potrebbero decidere di aiutarci”.

La signora Borgonovo ha spiegato la SLA. “E’ una malattia che tocca tutti i muscoli e sfortunatamente fino a questo momento è considerate terminale – ha detto – Non c’è una cura, ma si sta facendo tanta ricerca. C’è stata una grande spinta negli ultimi dieci anni e la ricerca ha fatto tanti passi avanti. Ma come ho detto, per adesso non ci sono cure, anche se i ricercatori sono fiduciosi sul fatto che una cura arriverà nei prossimi anni.

“Con questo contributo dalla UEFA, continueremo a sostenere un progetto che punta sulle cellule cerebrali. In Italia due mesi fa c’è stato il primo trapianto di cellule cerebrali a una persona con questa malattia, il primo esperimento del genere in tutta Europa. In America si era partiti già un paio di anni fa, ma in Europa è stato il primo”.

Come ha reagito Stefano Borgonovo a questo premio UEFA? “Stefano ne era molto felice – ha detto Chantal Borgonovo -. Mio marito è stato sempre un uomo di calcio, è nato nel calcio, è stato un calciatore professionista e ha giocato anche in nazionale. Ama il calcio. E all’inizio della sua malattia, quando abbiamo iniziato con questa fondazione, era convinto che il mondo del calcio, grazie alla sua esposizione mediatica e potenza economica, poteva dare un grosso aiuto nel trovare la cura”.

Fabio Cannavaro, campione del mondo con l’Italia nel 2006 e uno dei più grandi difensori della sua generazione, ha espresso il suo orgoglio per aver partecipato alla presentazione. “Prima di tutto conosciamo tutti Stefano e che tipo di persona forte sia; questo premio darà alla Fondazione Borgonovo la possibilità di aiutare a capire da dove viene questa malattia, e soprattutto a curarla. Ma non è solo per Stefano, è per tutte le persone colpite da questa malattia. E’ molto importante e sono molto orgoglioso di poter fare la mia parte”.

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