Tris Milan, Juve seconda
domenica 12 dicembre 2010
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La squadra di Allegri batte 3-0 il Bologna nell'anticipo dell'ora di pranzo, grazie ai gol di Boateng, Robinho e Ibrahimović. La Juventus supera la Lazio e raggiunge i biancazzurri e il Napoli alle spalle della capolista.
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L’AC Milan cala il tris Dall’Ara di Bologna nell’anticipo dell’ora di pranzo e consolida il primato in testa alla classifica di Serie A. Gli uomini di Massimiliano Allegri allungano a + 6 sul terzetto formato da SSC Napoli, S.S.Lazio e Juventus, che all’ultimo respiro batte i biancocelesti nel posticipo. Decisivo il gol del serbo Miloš Krasić a una manciata di secondi dalla fine. Nelle gare del pomeriggio, vincono anche AS Roma (1-0 all’AS Bari), US Lecce (3-2 all’AC Chievo Verona), Brescia Calcio (1-0 all’UC Sampdoria) e Cagliari Calcio (3-0 al Calcio Catania).
Contro un Bologna reduce dal successo nel recupero di mercoledì con il Chievo ma alle prese con una gravissima crisi societaria, il Milan ci mette soltanto 9’ a trovare il gol del vantaggio: assist di Zlatan Ibrahimović per Kevin-Prince Boateng, con il ghanese che di piatto destro fulmina Emiliano Viviano.
Il raddoppio arriva al 35’ per opera di Robinho, ma sull’azione che porta al 2-0 c’è ancora lo zampino di Boateng, che mette in movimento il brasiliano, bravo a battere per la seconda volta l’estremo difensore rossoblu. Al quarto d’ora della ripresa il Milan chiude i conti: così come contro il Brescia, ai gol di Boateng e Robinho segue quello di Ibrahimović, che supera Viviano sul primo palo. Prima del fischio finale c’è gloria anche per Christian Abbiati, che neutralizza un calcio di rigore di Marco Di Vaio.
La Lazio non tiene il passo del Milan e viene agganciata al secondo posto anche dalla Juventus, che vince lo scontro diretto dell’Olimpico con un gol di Krasić al 94’. Le cose, per i biancocelesti, si mettono male già al 2’, quando Giorgio Chiellini svetta di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto da Alberto Aquilani. Il pareggio biancoceleste non si fa attendere, e arriva al 10’ con Mauro Zarate, che risolve una mischia venutasi a creare nell’area juventina, anch’essa scaturita da un corner. Dopo l’inizio sprint, il ritmo cala vistosamente: da segnalare solo una traversa di Aquilani su punizione.
Poche emozioni per gran parte della ripresa, con lo spettacolo che si concentra tutto negli ultimi dieci minuti. Luigi Delneri inserisce Simone Pepe e Alessandro Del Piero, ma non arrivano veri pericoli per la porta di Muslera fino al 92’, quando il portiere uruguaiano è chiamato al miracolo su un calcio di punizione di Del Piero all’altezza del lato corto dell’area. Lo stesso Muslera, però, si lascia sorprendere sul primo palo dal pallonetto di Krasić, che brucia in velocità Luis Pedro Cavanda e decide la partita da posizione quasi impossibile. Festa per la Juventus, rabbia per la Lazio, che vede svanire un punto importante quando il pareggio sembrava già in tasca.
Dopo la sconfitta di Palermo e il pareggio sul campo del Chievo, la Roma supera di misura un Bari falcidiato dagli infortuni e aggancia la quinta posizione. Al 20’ i giallorossi avrebbero la grande occasione per sbloccare il risultato, con l’arbitro Romeo che giudica falloso l’intervento di Michele Rinaldi su Marco Borriello. Dal dischetto si presenta Francesco Totti, che si vede bloccare il tentativo da Jean François Gillet. La Roma riesce comunque a sbloccare il risultato al 29’ con Juan che, sotto misura, mette in rete sugli sviluppi di un calcio di punizione di Totti.
Esordio fortunato per Mario Beretta sulla panchina del Brescia Calcio: le rondinelle, che non centravano i tre punti dal 22 settembre scorso, battono l’ UC Sampdoria, che invece interrompe una striscia di tre risultati utili. Il gol partita è frutto di un calcio di punizione dalla lunghissima distanza di Nicolás Córdova, sul quale il portiere blucerchiato Gianluca Curci non è esente da colpe.
Anche il Cagliari Calcio sembra aver cambiato passo con il nuovo tecnico: contro il Calcio Catania, i sardi ottengono il terzo successo in quattro gare dall’arrivo in panchina di Roberto Donadoni. Al Sant’Elia, il grande protagonista di giornata è Nenê, autore di una tripletta: il primo gol arriva al 10’, con il brasiliano che di sinistro ribadisce in rete un colpo di testa di Alessandro Matri respinto dalla traversa. Il raddoppio al 26’: Nenê, stavolta, è bravissimo a correggere di testa un cross di Alessandro Agostini. Il Catania resta anche in dieci (espulso Raphael Martinho), con Nenê che invece completa la festa con un altro colpo di testa, stavolta su angolo di Andrea Lazzari.
Nel giorno della riscossa delle squadre di bassa classifica, vince anche il Lecce che, battendo il Chievo, lascia ad AC Cesena (che recupererà il 19 gennaio la gara rinviata contro l’FC Internazionale Milano) e Bari gli ultimi due posti. Il vantaggio leccese porta la firma di Edward Ofere, che parte in progressione a ridosso della metà campo e fa secco Stefano Sorrentino. Prima del riposo i salentini trovano il raddoppio con Ignacio Piatti, a segno con un gran destro al volo che va a infilarsi sotto la traversa. Nella ripresa, il Chievo riapre la partita al 10’ con uno splendido calcio di punizione di Mariano Bogliacino, ma Luigi De Canio ringrazia ancora l’argentino Piatti, alla prima doppietta in Serie A. A nulla serve il 3-2 realizzato nel finale da Davide Mandelli.