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Mammarella chiede un solo regalo

La sconfitta contro la Slovenia fa ancora male, ma il portiere dell'Italia Stefano Mammarella chiede il riscatto contro l'Azerbaigian domenica come regalo per il suo 30esimo compleanno.

Stefano Mammarella ha raggiunto la semifinale nel 2012
Stefano Mammarella ha raggiunto la semifinale nel 2012 ©Sportsfile

Stefano Mammarella ha pochi dubbi sul regalo che vorrebbe ricevere per il 30esimo compleanno domenica quando gli Azzurri sfideranno l’Azerbaigian con i quarti di finale di UEFA Futsal EURO 2014 in palio.

La squadra di Roberto Menichelli ha iniziato il torneo con una sconfitta per 3-2 contro la Slovenia e si ritrova già con le spalle al muro. Contro l’Azerbaigian servirà infatti una vittoria con almeno due gol di scarto per centrare la qualificazione. “Domani chiederò sicuramente un bel regalo ai miei compagni”, svela Mammarella a UEFA.com. “Non subire reti e segnarne almeno due non sarebbe male come regalo…”.

Vincitore del Guanto d’Oro come miglior portiere del torneo quando ha contribuito in modo decisivo al terzo posto dell’Italia ai Mondiali del 2012, Mammarella ha iniziato male ad Anversa, un po’ come tutti i suoi compagni. “Purtroppo non ero abituato, prendere un gol così in una competizione del genere davanti a tutto quel pubblico è brutto, però può succedere – racconta -. Mi si è piantato il piede a terra. Ero sicuro di prenderla perché ha tirato quasi da centrocampo e la palla era proprio indirizzata verso di me. Allungando la gamba l'avrei presa tranquillamente. Non ci sono riuscito e purtroppo siamo andati sotto e abbiamo dovuto fare una partita diversa”.

A fine gara Menichelli ha subito spiegato che l’Italia può solo ringraziare Mammarella per quanto fatto in passato e quanto sta facendo nel presente. “Il mister è una grande persona, lui è sempre con noi. Lo ringrazio per le parole meravigliose, ma è giusto che quando uno sbaglia ammetta i propri errori. Però ci si deve sempre rialzare e cercare di continuare per la propria strada”.

Mammarella, che ancora si diletta a dare una mano nella panetteria  dei genitori a Chieti quando libero dagli impegni del futsal, è pronto per il riscatto. “Contro la Slovenia non siamo entrati in campo con la mentalità giusta, non c'era l'Italia delle partite scorse. E' stato un calo di tensione, inaspettato da tutti, ma cercheremo e vogliamo dimostrare che è stata solo una svista, un episodio. Abbiamo fatto delle chiacchierate e ci siamo resi conto che possiamo solo rialzare la testa e scendere in campo per portare a casa il risultato di cui abbiamo bisogno”.

Sa che non sarà facile battere con due gol di scarto la nazionale azera che ha dimostrato di saperci fare soprattutto con il portiere di movimento. “Si conoscono a memoria perché molti giocatori sono nella stessa squadra di club. Per questo dovremo stare attenti, anche se dovessimo andare sopra loro cercheranno di tornare in partita fino alla fine. Dovremo stare bene in campo con la testa fino al fischio finale. Siamo l'Italia e dobbiamo dimostrarlo sul campo”.

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