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Madrid in delirio per la Spagna

Il re Juan Carlos ha parlato di "grande etica del lavoro" nel descrivere il trionfo spagnolo in Sudafrica. Furie rosse accolte da tifosi in visibilo al ritorno nella Capitale.

Tifosi spagnoli
Tifosi spagnoli ©AFP

A due anni dal successo a UEFA EURO 2008, la Spagna riceve un altro caldo benvenuto a Madrid da parte di tifosi in delirio dopo la vittoria nella finale dei Mondiali FIFA in Sudafrica.

Il gol di Andrés Iniesta nei supplementari della finale contro l'Olanda ha mandato in visibilio una nazione, la gente si è radunata nelle strade per festeggiare fino a ben oltre l'alba. I festeggiamenti sono poi continuati all'arrivo degli eroi all'aeroporto Barajas intorno alle 15. Da qui è partito un tour per le strade di Madrid.

La squadra è stata ricevuta da Re Juan Carlos che ha parlato di "grande etica del lavoro di squadra" nel descrivere le sei vittorie consecutive delle Furie Rosse dopo la sconfitta al debutto contro la Svizzera.

Il Primo Ministro José Luis Rodríguez Zapatero ha invece detto: "Questa vittoria è arrivata non solo grazie ai 23 giocatori in campo ma anche a chi ha lavorato dietro le quinte. E' un trionfo anche per quelle generazioni che hanno provato a raggiungere questo successo ma non ci sono mai riuscite".

Con la città colorata di rosso, Del Bosque, due volte vincitore della UEFA Champions League, è salito sul podio per ringraziare i tifosi. "Non c'è palcoscenico migliore di questo per ringraziare chi ci ha sostenuto sempre Questo è un successo di tutti. Dal club più modesto nel paese a quello più grande".

Le edicole sono state prese d'assalto per assicurarsi il giornale del primo successo spagnolo in un Mondiale, il primo di una squadra europea fuori dal vecchio continente. "Dalla Spagna in Paradiso", titolava AS. La Razón si è invece accontentata di un semplice "Grazie".

Non poteva non commentare capitan Iker Casillas: "Sono fortunato di rappresentare questo gruppo di giocatori. Abbiamo meritato il successo e permesso alla Spagna di restare al vertice di questo sport per almeno altri quattro anni".