La partenza che piace a Conte
martedì 9 settembre 2014
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“Questa partita valeva tanto”, spiega il Ct dell'Italia dopo il 2-0 in casa della Norvegia, "in nove giorni siamo riusciti a fare cose importanti con questi ragazzi". Zaza felice per il gol, Bonucci si gode il ruolo di leader difensivo.
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Chiamatelo “Re Mida”. C’è già la mano di Antonio Conte su questa Italia: dopo la vittoria nella prima partita [amichevole] contro l’Olanda, gli Azzurri si ripetono in Norvegia nell’esordio alle qualificazioni a UEFA Euro 2016. Quattro gol realizzati, nessuno subìto: il nuovo Ct è un perfezionista e “martella” sempre il gruppo, ma se il buongiorno si vede dal mattino c’è di che essere ottimisti…
“Questa partita valeva tanto”, esordisce l’ex allenatore della Juventus dopo il 2-0 dell’Ullevaal Stadion, “Non era semplice, era da tantissimo tempo che non vincevamo in Norvegia e queste sono sempre partite particolari. Sono i primi tre punti, diciamo che in nove giorni siamo riusciti a fare cose importanti con questi ragazzi. Avevo detto alla vigilia di essere sereno perché li avevo visti lavorare: ora dobbiamo migliorare, continuare a conoscerci e progredire dal punto di vista del gioco”.
Per Conte la squadra ha sempre tenuto la partita in pugno. “Noi in difficoltà? Credo che [Gianluigi] Buffon non si sia sporcato i guanti, mentre mi ricordo di situazioni sempre molto pericolose create dall’Italia che poteva arrotondare il risultato”, puntualizza, “Non sarà facile per nessuno venire a giocare qui in Norvegia, noi siamo stati bravi e io sono molto contento”.
Bisogna continuare a lavorare, ma i primi dettami tattici del nuovo corso sono stati recepiti. “Siamo a buon punto, c’è la voglia di questi ragazzi di applicare una nuova idea di calcio: alcune volte siamo riusciti meglio, altre volte meno”, constata il Ct, “E’ inevitabile che bisogna migliorare sul palleggio, però mi è piaciuta l’applicazione e la voglia di giocare da dietro, cercare di creare degli spazi facendoci attaccare dalla Norvegia alti, per poi colpire alle spalle dei difensori. Margini di miglioramento? Devono esserci per forza, sono solo nove giorni che stiamo lavorando anche se abbiamo sempre fatto doppie sedute, a livello tattico. Penso si siano viste dal punto di vista dell’idea alcune giocate molto importanti, che ci hanno portato anche al gol e a sfiorarne altri”.
Conte, insomma, è “contento della disponibilità che hanno dato questi ragazzi: sono bravi e hanno voglia di fare qualcosa di importante. C’erano sette giocatori nuovi rispetto ai Mondiali, giocatori di 23 o 24 anni: bisogna insistere e guardare sempre il campo, poi chi merita gioca”.
E’ un momento d’oro anche per Simone Zaza: dopo il rigore conquistato contro l’Olanda, l’attaccante dell’US Sassuolo Calcio è andato a segno a Oslo. “Era una partita diversa dall’Olanda, dal lato tecnico gli olandesi erano forse più forti ma questa squadra ha avuto molta grinta”, spiega l’attaccante, “Abbiamo avuto difficoltà all’inizio, però poi siamo riusciti nel nostro intento”.
Zaza ricorda il momento dell’1-0. “Per fortuna sul mio gol il tiro è stato deviato, altrimenti il pallone lo avrebbe preso il portiere”, scherza, “Non sono uno che sente tanto le partite, non ero emozionatissimo: quando ho fatto gol, ho realizzato dove stavo giocando e mi sono forse emozionato un attimo. Sto vivendo un sogno, una settimana da sogno. Ora il mio obiettivo è poter rimanere in questa squadra e continuare a fare bene. La delusione del Mondiale? Ormai è passato, non voglio parlarne e c’erano tanti attaccanti affermati”.
Zaza è il nome nuovo, ma Leonardo Bonucci tiene a chiarire che “noi in Italia lo conosciamo e anche bene”. Con la Juventus, ricorda, “quando lo scorso anno abbiamo giocato a Sassuolo, fece una grandissima partita e realizzò anche il gol del vantaggio. Ha grandissime qualità, è giovane allo stesso tempo maturo; quando entra in campo si prende responsabilità importanti, ha tutto per diventare un grandissimo attaccante”. Un’investitura in piena regola.
All’Ullevaal, Bonucci è stato il “ministro della difesa” e ha anche messo al sicuro il risultato con il colpo di testa del raddoppio. “Mi piace il ruolo di leader, il mister – come nella Juventus – mi ha messo in mano tante cose per far girare la squadra e a me piace assumermi le responsabilità”, ammette, “Poi questa sera sono riuscito anche a concludere con soddisfazione…”.
Il reparto arretrato ha sofferto davvero poco e nelle prima due partite con Conte in panchina è rimasto imbattuto. “Quello che conta è che la fase difensiva venga fatta da undici giocatori, su questo il Ct è pignolo e severo”, assicura il numero 19 azzurro, “Per noi è fondamentale, se i primi a pressare sono gli attaccanti gli avversari giocano la palla con difficoltà e per noi diventa tutto più semplice. Il mister è il primo a trasmettere la sua rabbia e la sua determinazione a noi giocatori. Abbiamo avuto poco tempo per oliare quello che per noi juventini era automatico, ma con disponibilità da parte di tutti in questi nove giorni abbiamo fatto cose importanti che sono state applicate sul campo. Questo ci dà una grande gioia, ci fa acquistare consapevolezza nei nostri mezzi e credere ancora di più in quello che il mister ci propone durante gli allenamenti”.