Conte pedala a testa bassa
martedì 18 novembre 2014
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"Dobbiamo lavorare e pedalare, ma mi è piaciuta l’applicazione dei ragazzi", dice il Ct dell'Italia dopo l'1-0 all'Albania. "Bella serata" per Okaka, all'esordio e protagonista nell'azione del gol, Giovinco sottolinea come le vittorie facciano sempre bene.
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Era in versione sperimentale, ma ha vinto e convinto. Il successo 1-0 nell'amichevole di Genova contro l'Albania restituisce stima e convinzione all'Italia, che ora tornerà in campo a marzo per proseguire il cammino verso la qualificazione a UEFA EURO 2016. Al termine della partita dello Stadio "Luigi Ferraris", il Ct Antonio Conte spiega che gli è "piaciuta molto l'applicazione" degli Azzurri, mentre per Stefano Okaka Chuka - all'esordio nel suo stadio e protagonista nell'azione del gol-vittoria - è stata "una bella serata di festa".
Antonio Conte, Ct Italia
Noi proseguiamo sulla nostra strada, su sei partite ne abbiamo vinte cinque e pareggiata una. Questi sono i dati, poi a prescindere da chi può storcere la bocca noi continuiamo a lavorare con dei ragazzi che hanno voglia di giocare ed entrare nel circuito della nazionale: dobbiamo solo stare zitti, lavorare e pedalare.
Mi è piaciuta molto la partita e l’applicazione di questi ragazzi: in un giorno e mezzo abbiamo preparato questa amichevole con l’Albania, che ha giocato con la squadra titolare e ultimamente ha vinto in Portogallo, pareggiato in Francia e pareggiato con la Serbia. A dimostrazione che se si vuole si può: quindi armiamoci giovani e vecchi, anche perché non ci aiuta nessuno e dobbiamo far da soli.
Stiamo lavorando su tutto…Occorre avere pazienza e lasciarci lavorare, non è un buon momento. Da qui a marzo cercheremo di lavorare e fare qualche riunione per capire come è la situazione in generale, ho bisogno di lavorare con questi giocatori perché stare quattro mesi senza di loro diventa un problema!
Stefano Okaka Chuka, attaccante Italia
Nello stadio c’era un effetto strano, quando siamo entrati pensavamo di vedere tutto azzurro invece le bandiere erano dell’Albania. Ma è stata una bella giornata di festa, è sintomo che anche l’Italia sotto questo punto di vista sta crescendo e ci siamo integrati bene a Genova. Sull’1-0 il mio colpo di testa sarebbe entrato anche senza deviazione.
[Siniša] Mihajlović penso che sia stato fondamentale per me, perché sin dal primo giorno abbiamo avuto un rapporto come padre-figlio. Mi ha cambiato sotto tanti punti di vista e riesce a farmi dare il massimo trattandomi come a me piace, da persona onesta. Lo ringrazierò per sempre perché mi ha rilanciato nel grande calcio.
Se ho perso cinque-sei anni? A 16 anni ho esordito in Serie A, poi a 20 anni tutti dicevano che già ero vecchio…Mi sono serviti, perché adesso sono qui a festeggiare un gol all’esordio in nazionale nel mio stadio.
Non è facile imporsi giovani in questo calcio, ogni giovane ha l’ambizione di fare bene ma bisogna essere pronti anche mentalmente, avere la personalità di giocare contro le grandi squadre. Non è mai facile, ma stiamo migliorando.
Sebastian Giovinco, attaccante Italia
Il risultato fa sempre bene, specie quando è positivo. Poi abbiamo fatto una buona partita, anche perché avevamo contro un avversario difficile e i risultati che ha ottenuto nelle partite precedenti lo dimostrano. Siamo molto contenti. Sia io sia la squadra abbiamo fatto una buona gara, penso.
[Antonio] Conte ci ha chiesto più attenzione, anche perché abbiamo preparato la partita in un giorno ed è comunque poco: sono tempi sicuramente ridotti, è difficile poter giocare. I miei gol? Speriamo che arrivino tutto in una volta…
Alessio Cerci, attaccante Italia
Mi sono fatto male ma ho stretto i denti, ci tenevo perché per me era un test molto importante come per gli altri compagni, poi mi sentivo bene e sarebbe stato un peccato uscire.
Il mister ha detto che ripartivamo tutti da zero, che voleva vedere giocatori che non aveva visto. Sono stato fortunato a essere stato chiamato, spero di aver sfruttato l’opportunità perché ho cercato di dare il massimo impegnandomi negli allenamenti e cercando di fare in campo ciò che mi viene spontaneo.
In campo servono rabbia, sacrificio e tanto cuore, il ritmo che hai in campo alla fine fa la differenza. E’ sicuramente la miglior partita che faccio in maglia azzurra, precedentemente non ho mai avuto la possibilità di esprimermi perché non mi veniva data l’opportunità di farlo. Avevo voglia di giocare e mettermi in mostra, anche perché nel mio club non sto giocando molto. Ho dato tutto me stesso.
Dal Costa Rica a oggi cosa è cambiato? Io sono un giocatore, mi conosco, che ha bisogno di molta fiducia e ritrovare le sue giocate partendo dal 1’. Il mister me l’ha data e mi ha messo tranquillità, anche prima della partita, questo è uno stimolo molto importante: ho ritrovato me stesso, sono contento perché ho ritrovato serenità e voglia di giocare. Ecco, quando riesco a essere così sereno e tranquillo in campo mi riescono le giocate.
Io preferisco giocare esterno a destra e puntare l'uomo: voglio partire largo e cercare di sfruttare l'uno-contro-uno, le mie qualità, quelle che mi hanno fatto diventare giocatore.