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Gli allenatori raccontano il Brasile

Alla conferenza UEFA/FIFA per allenatori e direttori tecnici delle nazionali è stata celebrata l'ultima Coppa del Mondo FIFA, un torneo caratterizzato da una spiccata vocazione offensiva.

I partecipanti alla conferenza FIFA/UEFA a S. Pietrorburgo
I partecipanti alla conferenza FIFA/UEFA a S. Pietrorburgo ©Getty Images for UEFA

La conferenza UEFA/FIFA per allenatori e direttori tecnici delle nazionali a San Pietroburgo non è solo un importante forum che permette ai tecnici di parlare delle tendenze attuali e future nel calcio, ma è anche un'opportunità per celebrare la Coppa del Mondo FIFA, capace di regalare momenti memorabili a esperti e tifosi.

L'evento in Russia, organizzato dagli organi di governo del calcio mondiale ed europeo, è iniziato martedì e ha riunito gli allenatori delle nazionali delle 54 federazioni europee per un esame approfondito del torneo in Brasile. In due giorni verranno analizzati temi tecnici, arbitrali e medici per favorire ulteriori progressi calcistici in Europa e in tutto il mondo.

Naturalmente è stato reso omaggio alla Germania campione del mondo e a Joachim Löw, il quale ha descritto i vari fattori personali e collettivi che hanno permesso alla sua squadra di vincere il quarto titolo.

Dal punto di vista tecnico, è stato messo in risalto lo spirito offensivo di molte squadre, in un torneo caratterizzato da numerosi gol. "C'è stata tanta qualità, un calcio offensivo, ottimi giocatori e squadre concentrate sulla vittoria. Abbiamo visto allenatori che hanno giocato per vincere… Per il calcio è assolutamente fantastico", ha dichiarato Jean-Paul Brigger, direttore della divisione tecnica FIFA.

"Ci sono stati 171 gol, con una media di 2,67 a partita: un totale che ha eguagliato quello della Coppa del Mondo in Francia nel 1998 - ha aggiunto -. Dobbiamo ringraziare gli allenatori per aver dato una vocazione offensiva alla loro squadra".

Brigger ha evidenziato diversi elementi che hanno reso così spettacolare il torneo in Brasile. Le squadre hanno offerto un gioco di transizione veloce e di qualità, con incursioni individuali, rapide combinazioni e passaggi lunghi. I contropiede sono stati guidati con velocità, ritmo e potenza. Il torneo è stato notevole anche perché ha visto la partecipazione di attaccanti molto tecnici, come Neymar, Lionel Messi, Thomas Müller, James Rodríguez e Alexis Sánchez. "In Brasile c'erano grandi attaccanti", ha dichiarato Brigger.

Un altro fattore chiave è stato la creatività durante la fase di possesso, con manovre di costruzione intelligenti. L'importanza dei calci piazzati come arma offensiva è apparsa evidente, ma si sono visti grandi progressi anche tra i portieri.

"Parare non basta - ha spiegato Gérard Houllier, direttore del gruppo di studio tecnico in Brasile -. Ora, i portieri contribuiscono alla manovra ed effettuano il primo passaggio. Il portiere deve essere forte di piedi e non solo di mani. Manuel Neuer, per esempio, è un difensore in più".

Gérard Houllier è stato affiancato dai colleghi Mixu Paatelainen (Finlandia) e Ginés Meléndez (Spagna) per cercare nuove tendenze, in campo e in  allenamento. "Le squadre in Brasile erano pronte a rischiare - ha commentato -. Hanno saputo perdere la loro forma senza perdere l'equilibrio. I giocatori di oggi hanno una grande tecnica combinata alla velocità, all'etica di squadra e a passaggi di qualità. Rimangono lucidi e controllano le emozioni, accelerano quando serve e sono in grado di mantenere ritmi alti".

Joachim Löw, intervistato dal responsabile tecnico UEFA Ioan Lupescu (altro membro del gruppo di studio in Brasile), ha spiegato che il successo della Germania non è solo dell'allenatore, ma anche della squadra e dell'intero staff, che hanno formato un gruppo affiatato. Un allenatore deve essere circondato da un'equipe di specialisti in vari campi perché possono dare consigli utili, esprimere opinioni intelligenti e garantire la massima fedeltà.

"Un allenatore deve anche scegliere i giocatori giusti, quelli più bravi a resistere dal punto di vista fisico e mentale - ha spiegato Löw ai presenti -, e a superare i momenti difficili che ci sono in ogni torneo. Sono convinto che l'aspetto caratteriale di una squadra sia importante: i ragazzi devono saper tollerare le frustrazioni, avere disciplina quando non giocano e rispettare tutti i compagni".

Löw ritiene che la sua squadra abbia la miscela ideale di giocatori giovani ed esperti. Inoltre, ha spiegato che il successo della Germania si basa anche su importanti cambi strutturali a livello tecnico dopo un passaggio vuoto all'inizio del nuovo millennio. In sostanza, si è deciso di puntare di meno sulla forza fisica per produrre giocatori più bravi tecnicamente. Seguendo questa mentalità, i club tedeschi hanno dato un grande contributo a questa crescita negli anni successivi.

A seguire, i Ct Fabio Capello (Russia), Vicente del Bosque (Spagna), Didier Deschamps (Francia), Roy Hodgson (Inghilterra) e Nico Kovač (Croazia) hanno espresso il loro parere personale sul torneo in Brasile e hanno raccontato la loro esperienza con le rispettive nazionali.