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La Serbia non cambia filosofia

Il Ct Radomir Antić ha assicurato che la sua squadra continuerà a praticare un calcio molto offensivo anche alla Coppa del Mondo FIFA, dopo aver centrato la qualificazione grazie al perentorio successo 5-0 ai danni della Romania.

La Serbia non cambia filosofia
La Serbia non cambia filosofia ©Getty Images

Radomir Antić, Ct della Serbia, ha assicurato che la sua squadra continuerà a praticare un calcio molto offensivo anche alla Coppa del Mondo FIFA, dopo aver centrato la qualificazione grazie al perentorio successo 5-0 di sabato ai danni della Romania. 

Vittoria meritata
La vittoria contro i romeni ha permesso agli uomini di Antić di vincere il Gruppo 7 con una giornata di anticipo, impresa non da poco se si considera che il raggruppamento comprendeva ben tre squadre partecipanti a UEFA EURO 2008™. Ora che la qualificazione è stata centrata, la Serbia pregusta la prima partecipazione sul palcoscenico mondiale dopo la scissione con il Montenegro, datata 2006. "Sono felice - ha dichiarato il Ct -. Abbiamo meritato tutto ciò che abbiamo ottenuto. Siamo sempre rimasti fedeli a noi stessi, rispettando gli avversari, e continueremo su questa strada. Non saremo mai una squadra che si accontenta, il calcio offensvo è la nostra caratteristica principale, ora vedremo fin dove riusciremo ad arrivare in Sudafrica".

Momenti di gloria
L'ex allenatore di Real Madrid CF ed FC Barcelona, entrato in carica lo scorso anno, rifiuta i paragoni con la Serbia-Montenegro eleiminata nella fase a gironi del 2006 e con la Jugoslavia del 1998, approdata fin agli ottavi di finale. "Non mi semgra corretto accostare i miei giocatori a quelli del passato - ha spiegato Antić -. Dobbiamo guardare al presente e per il momento tutto ciò che avverto è un senso d'orgoglio. Alleno da 20 anni e ho guidato alcuni dei più grandi club europei, ma questo è un momento speciale per me, per la squadra e per tutta la Serbia. Sono felice di aver centrato la qualificazione a Belgrado, la nostra capitale, davanti ai nostri tifosi. Loro ci hanno aiutati e noi abbiamo giocato per loro.

Girone di ferro
La soddisfazione per aver centrato la qualificazione trapela anche dalle parole di capitan Dejan Stanković, che diventerà a breve il primo giocatore serbo ad aver preso parte a tre edizioni della Coppa del Mondo, avendo partecipato a Francia '98 e Germania '06. "Meritiamo questo successo perché abbiamo creduto in noi stessi fin dall'inizio - ha spiegato il centrocampista dell'FC Internazionale Milano -. Il nostro era un girone difficile, che comprendeva squadre del calibro di Francia e Romania, oltre a mine vaganti come Austria e Lituania. Questo, però, non ci ha impesdito di andare fino in fondo; è un momento speciale per noi tutti".

Una città in festa
"Dobbiamo goderci questo momento - ha aggiunto l'attaccante Marko Pantelić, autore del secondo gol nella sfida di sabato -. Dopo la partita abbiamo attraversato Belgrado su un pullman scoperto, accompagnati da 50.000 tifosi ed è stato davvero indimenticabile". Ora alla Serbia non resta che chiudere in bellezza il Gruppo 7, tentando di vincere anche l'ormai ininfluente sfida conclusiva contro la Lituania, in programma mercoledì.