Profilo: Vicente del Bosque
sabato 16 luglio 2016
Intro articolo
Due UEFA Champions League, una Coppa del Mondo FIFA e UEFA EURO 2012 con la Spagna testimoniano la grandezza di Vicente del Bosque, un tecnico molto stimato anche per le sue qualità umane.
Contenuti top media
Corpo articolo
Le prove
• Ha vinto due campionati e due UEFA Champions League (1999/2000 e 2001/02) con il Real Madrid.
• Ha trionfato in Coppa del Mondo FIFA 2010 e a UEFA EURO 2012 con la Spagna.
• Votato miglior allenatore a livello di club dalla UEFA nel 2002, è stato nominato miglior allenatore del mondo dalla FIFA nel 2012.
- Brian Clough: l'ultimo iconoclasta del calcio
- Johann Cruyff: l'uomo che reinventò il Barcellona
- Sir Alex Ferguson: il più grande tattico dello United
- Helenio Herrera: il mago
- Udo Lattek: il pioniere del Bayern degli anni '70
- Valeri Lobanovskiy: lo scienziato del calcio
- Rinus Michels: l'architetto del "calcio totale"
- José Mourinho: lo "Special One"
- Arrigo Sacchi: il maestro del Rinascimento italiano
La testimonianza degli esperti
"Il 12 luglio 2010 abbiamo raggiunto il settimo cielo. È stato calmo nei momenti difficili come in quelli di maggiore euforia, aiutando i giocatori e i tifosi. Si comporta sempre con rispetto e con la massima naturalezza".
Iker Casillas, portiere della Spagna
"Lo adoriamo. Con lui, in questo gruppo c'è un'atmosfera magnifica. È una persona schietta e fa sembrare tutto facile. Vicente è l'allenatore più umano che abbia mai incontrato in uno spogliatoio".
Xavi Hernández, ex centrocampista della Spagna
"Chi mi ha capito meglio come allenatore? Vicente del Bosque, perché era una persona semplice. Piaceva molto a tutti i giocatori perché faceva le cose come vanno fatte, senza creare troppi problemi. I suoi discorsi duravano tre o quattro minuti. Immagino che in nazionale siano molto contenti di lui. L'epoca dei dittatori e finita da anni. Gli allenatori devono conquistarsi la fiducia ed essere molto di più che semplici leader".
Ronaldo, ex attaccante del Real Madrid
"Dovrebbero esserci statue di Del Bosque in ogni città spagnola, per quello che ha fatto per il paese, ma soprattutto a Madrid".
Steve McManaman, ex centrocampista del Real Madrid
La storia
Ex centrocampista, Del Bosque è cresciuto calcisticamente nel Salmantino prima di approdare al Real Madrid. Dopo aver esordito nel 1973/74, ha collezionato 339 presenze in 11 stagioni con le merengues, vincendo cinque campionati e quattro Coppe del Re. Inoltre, ha totalizzato 18 presenze in nazionale. Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, ha iniziato ad allenare le giovanili del Real ed è stato nominato due volte allenatore ad interim della prima quadra, rilevandone a tutti gli effetti la panchina a novembre 1999.
Il metodo
Anche se nel suo Real e nella Spagna figuravano singoli di grande talento e personalità, l'approccio morbido di Del Bosque gli ha permesso di formare squadre formidabili. Scelto come successore di Luis Aragonés nel 2008, il tecnico ha mantenuto il 'tiki-taka' ma ha anche introdotto il 'falso nueve' a UEFA EURO 2012, quando alla squadra mancava un centravanti in forma.
Le dichiarazioni più famose
"Un leader deve essere gradevole, affabile, cordiale e soprattutto trasmettere emozioni. Non è più il momento dei leader autoritari. Il calcio è come la vita: non puoi essere arrabbiato tutto il giorno".
"Per quanto il calcio sia sempre più professionistico, per quanto i soldi siano sempre più coinvolti, l'importante è difendere la nobiltà di questo sport".
"Bisogna mantenere le potenzialità esistenti e fare progressi, senza cancellare l'impronta del passato".
"Solo un testone pensa di sapere tutto. Una delle cose più difficili è accettare di aver sbagliato. Credo molto nella cultura del dialogo".
"L'allenatore deve capire che i rapporti umani devono essere al di sopra dello sport e della competizione".