Profilo: Johan Cruyff
domenica 11 settembre 2016
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"C'è un solo pallone, e dovete averlo voi", diceva Johan Cruyff, autore della rivoluzione calcistica che ha cambiato per sempre il DNA del Barcellona.
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La prova
• Dopo una splendida carriera da giocatore, alla prima esperienza da allenatore vince con l'Ajax due Coppe d'Olanda e la Coppa delle Coppe 1986/87.
• È ancora oggi l'unico allenatore ad aver vinto la Liga in quattro stagioni consecutive (con il Barcellona dal 1990/91 al 1993/94).
• Conduce il Barcellona al primo trionfo in Europa nel 1991/92, impostando un modello Barça che porta Frank Rijkaard, Josep Guardiola e Luis Enrique a vincere negli anni a venire.
- Brian Clough: l'ultimo iconoclasta del calcio
- Vicente del Bosque: la "mano morbida" del Real Madrid e della Spagna
- Sir Alex Ferguson: il più grande tattico dello United
- Helenio Herrera: il mago
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La testimonianza degli addetti ai lavori
"Johan Cruyff ha dipinto la cappella, tutti gli altri allenatori del Barcellona dopo di lui si sono limitati a restaurarla o dargli una seconda mano. Cruyff ha influenzato più di tutti il mondo del calcio, prima da giocatore e poi da allenatore".
Josep Guardiola, ex allenatore Barcellona, attuale tecnico del Bayern
"Con lui il pallone è diventato il protagonista assoluto della scena. Anche la parte atletica veniva svolta con la palla. C'erano più possibilità per i più piccoli come me. Quando ero nella Masia, Guardiola era molto magro, ed è stato proprio Cruyff a dirgli di continuare a giocare perché lo sviluppo sarebbe arrivato anche per lui. Senza di lui, tutti i vari Xavi, Iniesta e Thiago del mondo non sarebbero esistiti".
Oriol Domènech, ex tecnico giovanili Barcellona e giornalista
"Ha creato un approccio, una mentalità, che ha attraversato il club dal basso verso l'alto. Cruyff è quello che ha iniziato tutto. È stata la figura più influente del club. Non riesco nemmeno a immaginare l'attuale Barcellona senza il lavoro di Cruyff".
Josep Segura, ex direttore tecnico dell'accademia La Masia del Barcellona
"Sono stato allenato da grandi tecnici come Guus Hiddink e Rinus Michels, ma Cruyff è stato per me una fonte d'ispirazione. Voleva sempre di più dalla sua squadra, a lui non bastava vincere, ma voleva che le sue vittorie venissero ricordate negli anni".
Ronald Koeman, ex centrocampista Barcellona
La carriera
Tra i calciatori più eleganti e raffinati dell'epoca, aiuta l'Ajax a vincere sei titoli in Olanda e tre Coppe dei Campioni consecutive dal 1970/71 al 1972/73, segnando 190 gol in 240 partite. Chiuso il ciclo in Olanda, si trasferisce in Spagna al Barcellona dove mette in atto una vera e propria rivoluzione calcistica all'interno del club. Dopo brevi parentesi magre di soddisfazioni negli Stati Uniti prima e al Levante poi, Cruyff torna all'Ajax con il quale vince altri due campionati. Indispettito per la mancaza del rinnovo, l'olandese decide di fare uno sgarbo alla sua ormai ex squadra, e firma con i rivali di sempre del Feyenoord, con i quali vince un campionato e due coppe. Nonostante ciò, quando torna da tecnico all'Ajax nel 1985, viene accolto da eroe.
Il metodo
Al Barcelona, Cruyff scrive le sue regole, evitando il classico 4-4-2 tanto in voga all'epoca e preferendo il 3-4-3 per dare un equilibrio numerico a centrocampo, con Guardiola schierato davanti la difesa a tre. L'olandese si concentra soprattutto sul possesso palla. Il pallone adesso si muove tramite passaggi brevi ma molto rapidi, che servono sia per la fase offensiva che per quella difensiva. Cruyff ha enorme fiducia nei più piccoli, recluta così i migliori giovani della Spagna e d'Europa e promuove i più interessanti delle giovanili, come Guardiola, in prima squadra. L'accademia La Masia diventa l'Università dei futuri giocatori del Barcellona.
Citazioni indimenticabili
"Se avete il pallone, dovete allargare il campo il più possibile. Se non l'avete dovete renderlo il più piccolo possibile".
"C'è una sola palla e dovete averla voi".
"Nelle mie squadre il portiere è il primo ad attaccare, mentre l'attaccante è il primo a difendere".
"Non ho mai visto una borsa piena di soldi fare un gol".
"È un concetto semplice: se avete il pallone, non ce l'ha il vostro avversario, e quindi non potrà farvi gol".