Linea Verdi per l'Italia
venerdì 27 marzo 2015
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Il giocatore dell'Empoli ha avuto un ottimo impatto contro la Germania e sogna la convocazione per l'Europeo: "Devo fare sempre meglio, per mettere in difficoltà Di Biagio". Il tecnico: "I tedeschi il top, ma noi stiamo arrivando...".
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Se neanche maggiorenne cresci all’ombra di Ronaldinho e ti guadagni il soprannome di “Verdinho”, le qualità non ti mancano. Simone Verdi da Broni, piccolo comune lombardo in provincia di Pavia, le ha mostrate tutte nell’amichevole in Germania della nazionale Under 21, impegnata nel penultimo test prima della fase finale dell’Europeo di categoria. Entrato in campo per la mezzora conclusiva al posto di Andrea Belotti, il giocatore esploso nell’Empoli FC sotto le sapienti mani di Maurizio Sarri ha realizzato un bellissimo gol e colpito una clamorosa traversa.
“Sono entrato determinato, cercando di aiutare la squadra e per fortuna ci sono riuscito”, racconta Verdi dopo la sfida di Paderborn, “Anche se il 2-2 finale ci sta un po’ stretto, se fossimo andati sul 3-1 avremmo chiuso la partita. Invece poi c’è stato assegnato contro un rigore…e anche se era un’amichevole, un po’ ci dispiace aver pareggiato in questo modo”.
Il 22enne cresciuto nel settore giovanile dell’AC Milan si sta giocando fino in fondo le sue carte per guadagnarsi la convocazione per la Repubblica Ceca, dopo aver esordito in nazionale Under 21 il 31 maggio nell’amichevole contro il Montenegro. “Io devo continuare così”, spiega, “non mi devo accontentare e anzi cercare sempre di far meglio, per mettere in difficoltà [Luigi] Di Biagio”. Che ha mostrato di apprezzare molto l’apporto del giocatore dell’Empoli. “Non ha fatto male”, dice il tecnico sorridente, “si è presentato bene e ha disputato uno scorcio di partita molto positivo”.
A favorire l’avvento in Azzurrino di Verdi sono stati sicuramente l’Empoli e Sarri, che a suon di ottime prestazioni e risultati sorprendenti stanno riscuotendo consensi quasi unanimi. “Fa piacere essere qui, è logico che se siamo in nazionale”, dice l’attaccante alludendo ai compagni di club [Federico] Barba e [Daniele] Rugani, “il merito è anche del mister, perché ha dato un’identità di gioco”.
Di Biagio sottoscrive. “Visti i ragazzi che sono cresciuti nella mani, un uovo di Pasqua dovremmo mandarglielo”, scherza l’ex centrocampista, che poi analizza la partita. “Sapevamo delle difficoltà che avremmo incontrato”, l’analisi, “Siamo cresciuti nel corso della gara: abbiamo iniziato non benissimo, abbiamo sofferto il loro palleggio e non riuscivamo a tener botta dal punto di vista offensivo, svariavamo troppo quando riuscivamo a conquistare la palla. Nel secondo tempo siamo cresciuti, abbiamo avuto diverse occasioni da gol ma non dobbiamo dimenticare che abbiamo giocato contro la Germania. Sono soddisfatto a metà”.
L’Italia, prosegue, deve “cercare di giocare un po’ meglio per arrivare ai loro livelli: oggi sono il top, ma secondo me noi stiamo arrivando”. Lunedì contro la Serbia a Benevento, ma soprattutto in Repubblica Ceca, ci saranno le possibilità di dimostrarlo.