La Norvegia ricorda una vittoria storica
venerdì 7 giugno 2013
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Bjarne Berntsen, attuale vicepresidente della Federcalcio norvegese, ha ricordato la sorprendente vittoria della Norvegia contro l'Inghilterra nel 1981, che spera ispiri la sua Under 21 in vista della sfida di sabato.
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Se i giocatori della Norvegia Under 21 dovessero cercare ispirazione in vista della sfida di sabato nel Gruppo A contro l'Inghilterra, il modo migliore per trovarla sarebbe fare due chiacchiere con uno dei membri della loro delegazione.
Bjarne Berntsen, attuale vicepresidente della Federcalcio norvegese (NFF), è stato difatti protagonista di una delle vittorie più sorprendenti nella storia della Norvegia, quella contro l'Inghilterra nelle qualificazioni alla Coppa del Mondo FIFA. Correva il 1981, e nel suo paese metà dei calciatori non erano nemmeno professionisti. "Un momento storico" ricorda Berntsen, allora insegnante di scuola elementare e in rosa al Viking FK.
Il 9 settembre 1981, nel sesto incontro tra le due nazionali, la Norvegia battè l'Inghilterra per 2-1. Nessuno si aspettava un risultato del genere dopo il 4-0 subito fuori casa un anno prima. "Il campionato inglese è molto seguito in Norvegia," ha spiegato Berntsen a UEFA.com. "Fin da bambini abbiamo i nostri idoli e le nostre squadre del cuore. I giornali dicevano che la Norvegia era già contenta di poter andare a Wembley, e forse era vero".
12 mesi dopo, però, la squadra di Tor Røste Fossen si fece perdonare. "Agosto e settembre arrivano nel pieno della nostra stagione, eravamo ben preparati e volevamo assolutamente una rivincita".
Le cose non iniziarono bene però, perché l'Inghilterra andò in vantaggio con Bryan Robson. "Ero l'ultimo uomo che superò," ricorda Berntsen. "Per fortuna riuscimmo a recuperare e a segnare due gol nel primo tempo con Roger Albertsen e Then Hallvar Thoresen. Ci capitarono altre buone occasioni anche nel secondo, loro spingevano e noi provavamo a sfruttare il contropiede, avremmo potuto segnare ancora".
Il fischio finale scatenò uno dei commenti più famosi nella storia della TV norvegese. Bjorge Lillelien, dell'emittente nazionale NRK, iniziò ad elencare alcuni tra i personaggi inglesi più famosi della storia, da Lord Nelson a Lady Diana, e concluse così, in inglese: "Maggie Thatcher, mi senti? Maggie Thatcher: oggi i tuoi ragazzi hanno preso una bella batosta!".
"Visto che eravamo in campo, non lo avevamo sentito", ha detto Berntsen a proposito di quella frase, diventata poi sempre più famosa. L'ex giocatore, allora tutto preso a farsi regalare la maglia numero 7 dal suo eroe Kevin Keegan, ha ricordato "l'atmosfera elettrizzante" e l'entusiamo generale di Oslo dopo la partita, nonostante la Norvegia concluse le qualificazioni mondiali in coda al girone.
"Per una piccola nazione come la Norvegia fu molto importante battere la grande Inghilterra. Fu soprattutto una lezione per i più giovani: dimostrammo che, credendoci veramente, è davvero possibile fare grandi cose".
Quell'espisodio potrebbe dunque ispirare la nuova generazione di calciatori norvegesi. Berntsen, che lavora nell'amministrazione calcistica da 30 anni, è ottimista perché gli Under 21 di oggi possono approfittare di una maggiore attenzione per la crescita dei giovani.
"I problemi economici di alcuni nostri club sono diventati un vantaggio," ha spiegato. "Il nostro sistema di licenze non consente a una società di spendere molto di più di quanto guadagni. Se fino a cinque o sei anni fa si investiva tanto in giocatori stranieri, ora si spende di più per coltivare i nostri vivai".
"In squadra ci sono giocatori molto forti tecnicamente, specialmente a centrocampo," ha proseguito. "Il nostro programma di sviluppo cerca di far crescere ragazzi abili tecnicamente e in grado di gestire il possesso palla. Allo stesso tempo, l'organizzazione alle nostre spalle è davvero molto solida".
Non resta quindi che attendere l'ennesimo confronto con l'Inghilterra. Anche se mercoledì la squadra di Ole Skullerud è stata fermata sul pareggio da Israele, Berntsen è fiducioso perché "la Norvegia ha avuto 11 grandi occasioni contro le tre dei suoi avversari" e perché nelle qualificazioni ha perso solo di misura, in due circostanze, contro l'Inghilterra. "Forse la nostra partita migliore è stata quella a Chesterfield," ha commentato. "Se siamo in giornata possiamo di certo di farcela".
"Se vinciamo, l'Inghilterra è fuori, quindi loro saranno sotto pressione. Anche un pareggio potrebbe essere un buon risultato, ma una vittoria sarebbe davvero qualcosa di straordinario". Inghilterra sotto pressione? Sembra proprio di tornare a quell'autunno del 1981...