La forza collettiva della Svizzera
martedì 21 giugno 2011
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In vista della semifinale di mercoledì contro la Repubblica Ceca, il difensore Philippe Koch spiega che il collettivo della Svizzera si è dimostrato più forte della somma delle parti.
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In vista della semifinale di mercoledì ad Herning contro la Repubblica Ceca, Philippe Koch spiega a UEFA.com che il collettivo della Svizzera si è dimostrato più forte della somma delle parti.
Anche se giocatori come Xherdan Shaqiri e Innocent Emeghara hanno brillato più di altri, sono state le qualità di tutta la squadra di Pierluigi Tami a fare la differenza. Koch spiega che l'altruismo dei compagni ha permesso alla Svizzera di superare indisturbata la fase a gironi.
"Ogni giocatore pensa alla squadra, che per questo è molto unita. Non pensiamo solo a noi stessi - commenta il difensore dell'FC Zürich -. All'inizio del torneo nessuno avrebbe detto che ci saremmo qualificati così facilmente, ma noi non ci stupiamo. Sapevamo di avere qualità e lo abbiamo dimostrato".
Mentre le doti tecniche di Shaqiri e la velocità di Emeghara hanno permesso alla Svizzera di chiudere la fase a gironi con il maggior numero di gol insieme alla Spagna, sull'altro fronte Koch e compagni hanno neutralizzato puntualmente gli attaccanti avversari. Gli elvetici devono ancora subire gol, motivo per cui Koch non esita a elogiare i compagni di reparto e il portiere Yann Sommer in particolare.
"Noi difensori sappiamo di poter contare su Yann come ultima risorsa, perché è bravo anche negli uno contro uno. Questo ci dà fiducia e ci consente di non preoccuparci troppo - commenta Koch a proposito del portiere dell'FC Basel 1893 -. In questa squadra siamo tutti leader, ma Sommer è il capitano. È lui a dire quello che va e quello che non va e non ha paura di dire la sua".
Mentre le azioni di Sommer salgono, cresce anche la reputazione di Koch, sia a livello di club che in nazionale. Dopo l'esordio nello Zurigo nel 2008, il 20enne difensore ha trovato un posto da titolare grazie all'influenza del tecnico Urs Fischer.
"Devo essere paziente e ambientarmi bene in prima divisione. Facendomi giocare, il mister mi ha dato molta fiducia", commenta Koch a proposito di Fischer, passato dalla primavera alla prima squadra dopo la partenza di Bernard Challandes ad aprile 2010.
"Con lui sono cresciuto e ho imparato molto. Penso che questo torneo sia un premio per il duro lavoro con lo Zurigo. Devo ringraziare il mister per tutto quello che ha fatto. Insieme possiamo fare ancora molto e lui può aiutarmi a crescere ancora".