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I ricordi di Raúl spingono la Spagna

L'attaccante dello Schalke ha raccontato a UEFA.com l'esperienza agli Europei Under 21 1996, quando la Spagna si classificò seconda, e ha sottolineato "il grande potenziale" dell'attuale gruppo iberico.

I ricordi di Raúl spingono la Spagna
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Tutti quelli che che mettono in dubbio la qualità dei giocatori che disputeranno i Campionati Europei UEFA Under 21 dovrebbero ascoltare il racconto di Raúl González sull'edizione 1996 del torneo.

L'attaccante dell'FC Schalke 04 aveva 18 anni all'epoca e raggiunse la finale di Barcellona con la Spagna dopo aver segnato 19 gol con la maglia del Real Madrid CF. Come Raúl ha raccontato a UEFA.com, il torneo fu la piattaforma ideale per dare visibilità al suo talento e per confrontarsi contro i suoi coetanei di tutta Europa.

Insieme a calciatori del calibro di Iván De La Peña, Gaizka Mendieta e Fernando Morientes, Raúl contribuì al successo spagnolo nel doppio quarto di finale contro la Repubblica ceca e alla vittoria 2-1 in semifinale contro la Scozia. Ad attendere gli iberici in finale, c'era l'Italia di Fabio Cannavaro – futuro compagno di Raul a Madrid – Alessandro Nesta, Christian Panucci e Francesco Totti.

"Allora era giovanissimo, come i mie compagni e il torneo ci regalava visibilità - ha spiegato Raúl -. Gli appassionati potevano conoscerci meglio e vederci in azione contro le altre nazionali. Nell'Italia c'era Cannavaro e ricordo che disputò una grande partita. Avevano una squadra molto forte, piena di giocatori che poi avrebbero lasciato il segno in nazionale maggiore".

Fu proprio Raúl a rispondere al vantaggio di Totti in finale, prima di fallire un rigore nella serie finale dopo l'1-1 sul campo, con l'Italia costretta in nove. "Sbagliammo due rigori, io e De La Peña. Fu davvero difficile per noi da accettare. Speravamo di vincere il titolo in Spagna, invece le cose andarono diversamente".

Anche se avrebbe rivissuto lo stesso incubo quattro anni più tardi a UEFA EURO 2000 sbagliando un altro rigore nei quarti di finale contro la Francia, Raúl considera comunque fondamentale l'esperienza acquisita con l'Under 21: "Certe cose ti aiutano a crescere. Se riesci a prendere il meglio da tutto ciò che ti accade, maturi più in fretta".

Tornando con la mamoria al torneo del 1996, l'attaccante ha aggiunto: "Eravamo un'ottima squadra, piena di giocatori che in seguito si sarebbero messi in luce nella Liga. Ricordo che ci divertivamo tantissimo, giocai nell'Under 21 per quasi due anni e fu un periodo bellissimo. Eravamo un gruppo molti unito e a livello personale fu un'esperienza straordinaria".

Nonostante la sconfitta contro l'Italia, la Spagna si sarebbe laureata campione d'Europa Under 21 due anni più tardi, bissando così il successo del 1986, e ora Raúl si augura che sia arrivato il momento del etrzo successo iberico in occasione delle fasi finali 2011 in Danimarca. "Credo che la Spagna sia sempre stata molto competitiva e sono sicuro che lo sarà anche questa volta. Abbiamo ottime probabilità di vincere".

Tra i convocati spagnoli per il torneo figurano anche Javi Martínez e Juan Mata, già vincitori della Coppa del Mondo FIFA, ma secondo Raúl ci sono anche altri giocatori di grande prospettiva nel gruppo di Luis Milla, come Didac Vila Rosello e Víctor Ruiz, entrambi trasferitisi in Italia dall'RCD Espanyol a gennaio, rispettivamente all'AC Milan e all'SSC Napoli.

"Molti grandi club hanno seguito questi due giocatori - ha spiegato l'attaccante -. In Spagna non hanno trovato molto spazio, ma ciononostante hanno attirato l'attenzione, come dimostra l'interessamento di squadre straniere". E i riflettori potrebbero stringere ancora di più sulla Spagna al termine del torneo danese.