Svezia avanti, Serbia a casa
martedì 23 giugno 2009
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Svezia - Serbia 3-1
A Malmö, basta un tempo ai padroni di casa per guadagnare la semifinale. Berg (doppietta) e Toivonen firmano la qualificazione. Ora c’è l’Inghilterra.
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Serbia-Svezia era gara da dentro o fuori, con in palio un posto tra le prime quattro d’Europa: hanno vinto i padroni di casa che, grazie al 3-1 del New Stadium di Malmö, si piazzano al secondo posto nel gruppo A e accedono alle semifinali dei campionati europei UEFA Under 21. I gol qualificazione, tutti nel primo tempo, portano la firma di Marcus Berg, autore di una doppietta, e Ola Toivonen. Ai serbi non basta Gojko Kačar.
Voglia di semifinale
Per l’assalto alla semifinale, Tommy Söderberg e Jörgen Lennartsson si affidano al solito duo d’attacco formato da Berg (capocannoniere del torneo) e Toivonen, e alle incursioni sulla sinistra di Emir Bajrami. La Serbia, che cerca ancora i primi gol della manifestazione, risponde col tridente: davanti, ci sono Rade Veljović, Miralem Sulejmani e Zoran Tošić.
Uno-due micidiale
Pronti, via, e i padroni di casa passano: sul cross basso da sinistra di Bajrami, la difesa si dimentica di Berg che, di prima intenzione, batte Željko Brkić, nell’occasione non esente da colpe. Neanche il tempo di metabolizzare il vantaggio, che arriva il raddoppio: Toivonen, uno dei più attivi in avvio, serve in verticale Bajrami che, in piena corsa, viene sgambettato da Nenad Tomović. Il direttore di gara concede il penalty e ammonisce anche il difensore serbo. Dal dischetto va ancora Berg, che spiazza Brkić e fa 2-0.
Svezia padrona
La Svezia domina e la Serbia, che non riesce a creare pericoli alla porta di Johan Dahlin, si innervosisce: Kačar abbatte Berg all’altezza della linea di centrocampo, ma se la cava con un cartellino giallo. Lo stesso attaccante svedese, non ancora sazio dopo la doppietta realizzata, prova a sorprendere Brkić, fuori dai pali, con un pallonetto che però non trova la porta.
Kačar accorcia
Dopo venticinque minuti di sofferenza, la Serbia riesce a farsi viva con un colpo di testa di Kačar, lasciato colpevolmente solo a centro area: buon per la difesa svedese, che il numero 4 serbo non riesca a schiacciare a dovere. Dahlin non rischia la presa e mette in corner. Un angolo che, però, costa alla Svezia il gol del 2-1: sul sinistro dalla bandierina di Sulejmani, Dahlin questa volta esce a vuoto e Kačar si fa perdonare dell’errore precedente, anche con un pizzico di fortuna. Il colpo di coscia è vincente e la Serbia, al 27’, riapre partita e discorso qualificazione.
Difesa in bambola
Ma la difesa della squadra di Slobodan Krčmarević è un colabrodo: alla minima accelerazione, la Svezia è in grado di far male. Alla mezz’ora, infatti, Toivonen si invola indisturbato verso la porta di Brkić, sfruttando lo scivolone di un difensore, e supera il portiere serbo con un tocco morbido che fa esplodere il pubblico di Malmö. Prima dell’intervallo, Tošić prova a ridurre nuovamente le distanze, ma il suo sinistro finisce alto di poco. A rendere ancor più dura l’impresa serba, ci si mette anche l’espulsione di Tomović per doppia ammonizione.
Accademia svedese
Nella ripresa, succede davvero poco, con la Svezia che controlla il risultato, limitando le (poche) scorribande offensive dei serbi ridotti in dieci. Berg al 5’ sfiora il poker, ma è bravissimo Brkić a deviare in corner con la punta delle dita. Ci prova anche Rasmus Elm dalla distanza, senza fortuna. La Serbia perde la testa: finisce sotto la doccia anche Nikola Petković, reo di aver saltato con il gomito alto su Toivonen. In doppia superiorità numerica, l’ultimo quarto d’ora svedese è pura accademia: la mente è gia alla semifinale con l’Inghilterra.