La Bielorussia non vuole illudersi
martedì 23 giugno 2009
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Per risalire dall'ultimo posto e conquistare la semifinale, la squadra dell'ex Unione Sovietica ha bisogno di una vittoria sugli azzurrini e di un successo della Serbia o della Svezia.
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La Bielorussia è alla prova decisiva, l'ultima l'ultima gara del Gruppo A contro l'Italia a Helsingborg. L'attaccante Leonid Kovel non si illude: "Sarà la partita più difficile", commenta a uefa.com.
Poche possibilità
Per risalire dall'ultimo posto e conquistare la semifinale, la squadra dell'ex Unione Sovietica ha bisogno di una vittoria sugli azzurrini e di un successo della Serbia o della Svezia. In caso di pareggio tra queste ultime, la Bielorussia dovrà vincere con tre gol di scarto. "Faremo del nostro meglio, ma all'Italia basta un punto - commenta il giocatore, 22 anni -. Penso che giocheranno come sempre. Sarà molto difficile, lo sento già adesso".
Imperativo: attaccare
Il vicecapitano della Bielorussia vede qualche somiglianza tra l'Italia e la Serbia, costretta sullo 0-0 nella seconda gara del girone di venerdì. "Ci aspettiamo una gara simile. Anche l'Italia fa molto movimento ed è tecnica". Stavolta, però, la Bielorussia dovrà spingersi in avanti a caccia di uno o più gol. "Contro la Serbia abbiamo avuto momenti favorevoli - commenta, citando i diversi errori in contropiede -. Dobbiamo giocare con più efficacia, essere pazienti e attendere le nostre occasioni".
Forma fisica
Kovel è uno dei giocatori più versatili della Bielorussia e in nazionale maggiore gioca da terzino destro. Ex FC Dinamo Minsk ed FC Karpaty Lviv, attualmente veste la maglia dell'FC Saturn Moskovskaya Oblast, con il quale ha disputato 11 gare del campionato russo su 12. Altri compagni, invece, sono arrivati in Svezia con meno fiato nei polmoni. "Potrebbero esserci differenze di forma fisica e non abbiamo avuto molto tempo per recuperare dall'ultima partita - aggiunge -, ma vedremo come se la caveranno gli italiani. In ogni caso, siamo pronti per lottare e ci aspettiamo un bell'incontro".
'Usare la testa'
Mentre tre giocatori dell'Italia si sono rasati durante il Campionato Europeo Under 21 UEFA, Kovel spiega che questa moda non interessa i bielorussi. "Abbiamo le nostre abitudini - commenta -. Ci riuniamo prima di ogni partita e parliamo della tattica. Non penso che rasarsi serva a qualcosa. Se hai fortuna, hai fortuna e basta". Naturalmente non si tratta solo di fortuna, ma anche di abilità, come osserva l'attaccante. Descritto come "uno dei giocatori più veloci del torneo" dal Ct serbo Slobodan Krčmarević, il No9 della Bielorussia conclude: "Correre non è la cosa più importante nel calcio. In campo bisogna usare la testa". Rasata o meno, aggiungiamo noi.