Smiljanić vuole il bis contro la Svezia
martedì 23 giugno 2009
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Il capitano della Serbia Under 21 è ottimista in vista della sfida decisiva del Gruppo A e rievoca l’impresa compiuta nel 2006 contro gli scandinavi.
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Il capitano della Serbia Under 21 Milan Smiljanić è ottimista in vista della sfida decisiva del Gruppo A contro la Svezia.
Mezzo miracolo
Del resto l’ultima volta che Smiljanić ha affrontato la squadra scandinava, la Serbia doveva compiere un’impresa ben più ardua di quella che l’attende questa volta. Era il 10 ottobre 2006, e la squadra balcanica era stata sconfitta in casa 3-0 nello spareggio d’andata valido per l’accesso alla fase finale dell’Europeo Under 21 2007. "Avevamo perso 3-0 in Serbia e tutti ci davano per spacciati – ricorda Smiljanić, oggi nel giro della nazionale maggiore -. Ma poi vincemmo 5-0 e la conquista del titolo europeo non apparve più una chimera".
Risultato clamoroso
Il centrocampista dell’RCD Espanyol è l’unico reduce di quella squadra che travolse la Svezia a Trollhattan e che in Olanda si piazzò al secondo posto. La Serbia segnò due gol nei primi undici minuti con Dragan Mrdja e Boško Janković e già prima dell’intervallo Stefan Babović aveva ristabilito la parità con il risultato dell’andata (costringendo alla sostituzione il frastornato portiere svedese Johan Dahlin). Nella ripresa Babović e Miloš Krasić fissavano il punteggio.
'Sfida decisiva'
Questa volta, ha osservato Smiljanić, "ci basta vincere". "Questa squadra quando ha un solo risultato a disposizione, non sbaglia”, ha aggiunto. I ragazzi di Slobodan Krčmarević hanno fin qui ottenuto due pareggi senza reti: positivo per la prestazione quello all’esordio contro gli Azzurrini e deludente quello contro la Bielorussia. "Se avessimo battuto la Bielorussia, adesso ci sarebbe bastato un punto. Abbiamo giocato bene contro l’Italia, creato buone occasioni, ma siamo stati sfortunati. La Bielorussia ha giocato con dieci uomini dietro la palla e ci è mancato l’ultimo passaggio".
Ottimista
Smiljanić non sembra preoccupato per il digiuno di gol e, anzi, è convinto che l’attacco si sbloccherà martedì a Malmo. "Prevedo molti gol e una partita completamente diversa dalle precedenti due. Sarà una partita aperta, la Svezia gioca in casa e non può limitarsi a difendere. In squadra abbiamo tre-quattro elementi in grado di segnare in qualsiasi momento”. Anche il fattore campo non sempre destare preoccupazione alla luce del seguito di tifosi su cui la Serbia può contare. "Certo, loro giocano in casa, ma anche noi possiamo contare su molti tifosi qui".
Seconda casa
Smiljanić è apparso rilassato e a proprio agio durante l’intervista concessa a uefa.com nell’hotel Örenas Slott, sede del ritiro della Serbia, nei pressi di Glumslov, fra distese di campi. Non è soltanto il pitch & putt a e il ping-pong a distendere i nervi, il 22enne centrocampista in Svezia ci è nato. "Sono nato in un paesino, Kalmar, perché mio padre [Branko, attuale selezionatore della Libia Under 21] giocava a calcio qui. La Svezia è il mio secondo paese, e per me è bellissimo essere qui come capitano del mio primo paese e potermi giocare il titolo europeo. Ma prima dobbiamo battere la Svezia". Un compito arduo, ma certamente non impossibile.