Casiraghi 'amletico' a Helsingborg
martedì 16 giugno 2009
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Tridente o non tridente? Questo è il dilemma del Ct alla vigilia dell’esordio dell’Italia contro la Serbia dopo aver trascorso oltre una settimana a Helsingor, la città danese degli ‘essere o non essere' di Amleto.
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Tridente o non tridente? Questo è il dilemma di Pierluigi Casiraghi alla vigilia dell’esordio dell’Italia negli Europei UEFA Under 21 contro la Serbia. Dopo aver trascorso oltre una settimana a Helsingor, la città danese degli ‘essere o non essere' di Amleto, il Ct non poteva che arrivare con qualche dubbio a Helsingborg, la città svedese al di là del mare che domani ospiterà la prima sfida degli Azzurrini nel Gruppo A.
Tutti in buone condizioni
"Ho dei dubbi sui giocatori da schierare perché per fortuna ne ho 23 tutti i buone condizioni – inizia così la conferenza stampa del Ct allo stadio Olimpya -. Ovviamente è un aspetto positivo ma i dubbi ci sono. Abbiamo lavorato molto sull'aspetto tattico in questi giorni provando anche diversi moduli. Ho cambiato così tanto che i giocatori non sanno chi giocherà, l'importante è che io abbia le idee chiare”.
Tridente?
Se fino a ieri sembrava scontato l’utilizzo del tridente formato da Sebastian Giovinco, Mario Balotelli e Roberto Acquafresca, oggi lo è un po’ meno. “Avere tre attaccanti è un grande vantaggio perché ti offre molte opzioni diverse quando sei in possesso di palla – spiega l’ex centravanti della nazionale -. Però è la solita storia della coperta troppo corta. Ovviamente si rischia di più dietro con tre attaccanti”.
Quarto centrocampista
L’apertura a un possibile inserimento di un centrocampista – quindi l’utilizzo in contemporanea di Paolo De Ceglie e Daniele Dessena, i due in ballottaggio in caso di tridente per affiancare Claudio Marchisio e Luca Cigarini – sembra evidente, anche se Casiraghi non vuole stravolgere una squadra che ha ormai una certa filosofia di gioco. “Teniamo in considerazione che la Serbia è una squadra molto forte e che questa è la prima partita. Però non dimentichiamo che il nostro è un gruppo che è insieme da un paio di anni e ha sempre giocato un certo tipo di calcio".
Anche in finale
Anche il Ct serbo Slobodan Krčmarević si aspetta una gara equilibrata: "“Credo che le possibilità sono 50-50 e spero di incontrare di nuovo l'Italia in finale. Forse non è così irrealistico anche se ci sono altre grandi squadre e grandi giocatori in questo torneo. Abbiamo qualche problema in attacco ma anche gente come Zoran Tošić, che gioca con Manchester United, Miralem Sulejmani con l'Ajax, e Rade Veljovićcon il Cluj. Quindi troveremo le soluzioni necessarie”.
Brutti ricordi
L’Italia sa benissimo che con la Serbia non si scherza, anche ricordando la sconfitta di due anni fa in Olanda quando gli Azzurrini furono puniti dopo aver sprecato diverse occasioni da gol. “Gli errori sotto porta non sono dovuti alla mancanza di concentrazione, ma di precisione. E comunque queste sono due squadre completamente diverse rispetto a due anni fa, solo qualche giocatore è rimasto. Certo aver perso la prima partita contro di loro due anni fa aumenta la tensione, ma deve essere una cosa positiva da portare in campo”.
Croce e delizia
E infine due parole su Balotelli, croce e delizia di ogni allenatore. “Sta bene, in passato ha avuto qualche piccolo problema di comportamento durante le partite, ma niente di grave. E' un ragazzo intelligente e sa benissimo che questa è una vetrina importante anche in chiave nazionale maggiore, quindi sa che dovrà avere il miglior atteggiamento possibile”. Se poi dovesse aggiungere anche qualche gol, i dubbi di Helsingor finirebbero per svarire definitivamente dalla testa di Casiraghi.