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2013: Aleksandar Mitrović

Dipinto come una delle stelle più lucenti della giovane Serbia, l'attaccante Aleksandar Mitrović si è dimostrato all'altezza della sua reputazione ed ha giocato un ruolo decisivo nella conquista dell'Europeo Under 19.

Aleksandar Mitrović festeggia dopo aver segnato la seconda rete della sua squadra contro la Turchia
Aleksandar Mitrović festeggia dopo aver segnato la seconda rete della sua squadra contro la Turchia ©Sportsfile

Ha mostrato forza, velocità, maturità e intelligenza calcistica: cosa si poteva chiedere di più a Aleksandar Mitrović, attaccante della Serbia trionfatrice dell'edizione 2013 del Campionato Europeo Under 19 UEFA?

18 anni d'età e 189 centimetri d'altezza: alla vigilia del torneo in Lituania, il 12esima edizione dell'Europeo di categoria, la reputazione di Mitrović era imponente quanto la sua stazza fisica. Dopo la breve apparizione alla fase finale 2012 in Estonia, l'attaccante dell'FK Partizan ha vissuto una stagione da incorniciare sia a livello di nazionale sia di club.

Autore di dieci reti nella stagione d'esordio con la maglia dei Crno-beli, Mitrović segnato anche un gol in cinque gare durante la fase a gironi della UEFA Europa League 2012/13, guadagnandosi inoltre la prima convocazione con la nazionle maggiore della Serbia nella sconfitta in trasferta contro il Belgio, valida per le qualificazioni alla Coppa del Mondo FIFA 2014.

Forse caricata dalle due semifinali perse negliultimi quattro anni nell'Europeo Under 19, la squadra di Ljubinko Drulović ha iniziato subito bene la sua avventura in Lituania contro al Turchia, finalista dell'edizione 2004. Sempre pericoloso sotto porta, al minuto 54 Mitrović ha infilato al volo il traversone di Andrija Luković, segnando così il 2-0 e rendendo vano il tentativo di recupero nel finale da parte dei turchi.

Alla seconda giornata è stata la volta della Georgia, al debutto in questo torneo. Se in quell'occasione Mitrović non è risucito ad andare a segno, la sua presenza è stata comunque decisiva: è stato suo difatti il bell'assist in pallonetto che a 16 minuti dal termine ha permesso al nuovo entrato Dejan Meleg di decidere la gara a favore della Serbia, la prima compagine tra le otto presenti a centrare matematicamente l'accesso alle semifinali.  

Tenuto a riposo nell'1-1 alla terza giornata del Gruppo B contro la Francia, Mitrović ha poi ritrovato una maglia da titolare nell'epica semifinale contro il Portogallo. Un colpo di testa di Uroš Djurdjević aveva regalato il vantaggio alla Serbia, che però in seguito si era fatta raggiungere e poi superare dai ragazzi di Emilio Peixe. La rete nel finale di Mijat Gačinović ha poi mandato la gara ai supllementari, che terminati senza ulteriori reti hanno rimandato la decisione finale ai calci di rigore. Il resto è storia recente: le eroiche parate di Predrag Rajković, assieme al rigore decisivo di Mitrović, hanno fatto esplodere tutta la gioia dello staff tecnico e dei giocatori balcanici.

"Il campo abbiamo lasciato anima e corpo," ha dichiarato in quell'occasione l'attaccante del Partizan a UEFA.com. "Tutto quello che abbiamo preparato prima del torneo sta pagando. Guadagnando il diritto di giocare la finale dell'Europeo Under 19 siamo entrati a far parte della storia del calcio serbo."

Ma la pagina più gloriosa di tutte nella storia della giovane Serbia doveva ancora essere scritta: per leggerla si è però dovuto attendere solamente la finale contro la Francia, già affrontata nella fase a gruppi e trionfatrice sulla Spagna campione in carica in semifinale. Al termine di una gara tatticamente ben giocata da entrambe le squadre, a fare la differenza è stata un esterno di Andrija Luković, bravo ad approfittare di un appoggio proprio di Mitrović.

"Non mi rendo ancora pienamente conto di quanto abbiamo fatto," ha dichiarato in seguito Mitrović. "Sapevo che i miei compagnimi consideravano una sorta di leader, ma questo non mi ha pesato assolutamente. Ho provato a dare ilmeglio di me per la squadra, che per me rimane sempre la cosa più importante."

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