Fiorentina coraggiosa, ma il Tottenham è diverso
mercoledì 17 febbraio 2016
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Paulo Sousa sa che gli Spurs sono più forti rispetto all'anno scorso quando furono eliminati proprio dalla Fiorentina in questa stessa fase della competizione. "Ma noi meritiamo l'Europa e vogliamo andare avanti".
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La storia si ripete. L'anno scorso, dopo la fase a gironi della UEFA Europa League, l'urna di Nyon riservò all'ACF Fiorentina (allora) di Vincenzo Montella, il Tottenham Hotspur FC. Domani, allo stadio Artemio Franchi di Firenze, i viola affronteranno nuovamente la squadra inglese sempre nella stessa fase.
Diverso è però il manico di questa Fiorentina, guidata da Paulo Sousa: l'uomo in grado di prendersi Firenze, tra molti alti e qualche basso, nel giro di pochissimo tempo. La stagione passata, dopo l'1-1 di White Hart Lane, fu proprio l'Artemio Franchi a regalare la qualificazione ai viola, con un rotondo 2-0 firmato da Mario Gómez e Mohamed Salah.
"E' un Tottenham diverso dallo scorso anno - dice Sousa, analizzando l'avversario di domani - che ha giocatori molto più maturi, anche per l'esperienza che possono mettere in questa competizione. In rosa sono entrati calciatori che stanno dando molto di più e così riescono a fare rotazione, pur mantenendo un livello altissimo nell'arco della stagione. E' anche la squadra meno battuta (della Premier League) perché è compatta e difende con tutti i propri elementi".
Una Premiership che sta vedendo il Tottenham grande protagonista, considerati i due soli punti di ritardo dalla capolista, il (miracoloso) Leicester City Football Club di un ex (e amato) allenatore viola: Claudio Ranieri. "Il Tottenham ha molta qualità e l'infortunio di un calciatore non li rende più deboli"; rispetto all'anno passato "sono più continui e lo dimostrano i punti in più che hanno fatto in Premiership".
Per l'allenatore portoghese, però, la Fiorentina merita di giocare in Europa; del resto il rendimento in Serie A, è terza alle spalle delle quasi imprendibili SSC Napoli e Juventus FC, testimonia la bontà del lavoro svolto: "Essere in Europa è un prestigio per la città e noi cercheremo di rimanerci perché valorizza Firenze e squadra".
Domani è "possibile" che ci sia ricorso al turn over ("anche per una questione strategica vista la doppia sfida"), ma per certo non ci sarà Davide Astori, diventato padre (per la prima volta) proprio in queste ore ("speriamo che torni presto ad aiutarci").
Un aiuto importante può venire ancora una volta da Babacar, match-winner nella partita contro l'Inter di domenica scorsa: "Sta facendo una stagione importante, sono contento del modo in cui lavora e di quello che ha in testa".
Il bicchiere è mezzo pieno alla vigilia, perché "abbiamo tanti giocatori che elevano il valore della squadra, nel blocco offensivo in particolare" e tra questi c'è anche Nikola Kalinić, che dopo un inizio fenomenale e un leggero calo di rendimento, in queste settimane "sta recuperando la sua condizione fisica ed è vicino a tornare al proprio livello".
Difficile, invece, prevedere dove verrà schierato Federico Bernardeschi, finora quasi impeccabile nei (diversi) ruoli in cui Paulo Sousa ha voluto impiegarlo: "Mi metto a disposizione della squadra - dice il 22enne di Carrara - e cerco di fare il mio meglio. Sarà il mister a decidere dove mettermi in campo; io cerco di dare sempre il massimo".
Bernardeschi sente l'importanza della gara di domani: "È fra le più importanti della mia carriera, ma sono sicuro che ce ne saranno ancora". Con la Fiorentina ("sono qui da 12 anni e c'è un senso di appartenenza grande per Firenze") e magari già nel proseguo di questa stagione, perché "se siamo arrivati a questo punto vuol dire che ce lo meritiamo e dobbiamo lottare per andare avanti".