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Il Plzeň schianta il Napoli

SSC Napoli - FC Viktoria Plzeň 0-3
Gli uomini in nero sbancano Napoli, con le reti di Vladimír Darida, František Rajtoral e Stanislav Tecl che portano i cechi a un passo dagli ottavi.

Vladimír Darida ha aperto le marcature contro il Napoli
Vladimír Darida ha aperto le marcature contro il Napoli ©AFP/Getty Images

Tre occasioni, tre gol: l'FC Viktoria Plzeň fa la voce grossa al San Paolo, capitalizza al massimo le rare incursioni nell'area azzurra e ipoteca la qualificazione agli ottavi di finale di UEFA Europa League. L'SSC Napoli non gioca ai suoi livelli, soprattutto nel primo tempo, e sbaglia troppo negli ultimi sedici metri, tanto in attacco quanto in difesa. Finisce 0-3 ed è una sconfitta pesantissima: l'avventura europea è compromessa.

Walter Mazzarri perde Lorenzo Insigne e conferma Goran Pandev, non rinuncia a Edinson Cavani e rilancia Omar El Kaddouri alle spalle delle punte. In mezzo c'è Marco Donadel insieme con Blerim Dzemaili, in difesa (per la prima volta) il portoghese Rolando.

La partenza è lenta, tanti passaggi orizzontali e nulla più. Per la prima occasione servono sette minuti, con Pandev che raccoglie al limite dell'area un rinvio corto di Václav Procházka, si libera con una finta e chiama alla gran parata Matúš Kozáčik con un destro potente e ben indirizzato. Il Napoli gioca a sprazzi, poche idee e nessuna voglia di scoprirsi. Cavani prova ad accendere la luce al 19' e libera Juan Zúñiga con un colpo di tacco in corsa, ma il portiere ceco respinge con i pugni il tiro cross dell'esterno colombiano.

Penalizzati dalla luna storta di Donadel e Dzemaili, gli azzurri non riescono a imporre gioco né a sviluppare la manovra sulle fasce, così lasciano campo e metri agli uomini di Pavel Vrba nella speranza di guadagnare più spazi e ripartire in contropiede. Il Viktoria Plzeň, però, è compatto e ordinato. Anzi, alla prima occasione, al 28', passa pure: merito di Vladimír Darida, che si ritrova il pallone tra i piedi dopo un tentativo di Jan Kovařik contrato da Christian Maggio ed esplode un sinistro dal basso verso l'alto che fulmina Morgan De Sanctis.

Il Napoli è disorientato, trafitto nel fisico e nel morale e incapace di reagire. Dopo l'intervallo, così, Mazzarri ridisegna l'assetto e si affida a Marek Hamšík, subito in campo al posto di Alessandro Gamberini. L'impatto dello slovacco è positivo, ma è tutta la squadra a cercare la via della rete con altra determinazione: al 6', però, Cavani sbaglia l'impossibile angolando troppo il diagonale mancino su imbeccata di Pandev. Due minuti dopo ci prova anche Hamšík, ma è debole il tiro al termine di una fantastica azione personale. È potente e precisa, invece, la conclusione dai venti metri di Dzemaili, bravo Kozáčik a deviare in angolo. Sul corner successivo, Cavani stacca bene di testa ma il pallone si perde ancora a un metro dalla porta dei cechi.

Chiuso senza frutti l'assedio iniziale, Mazzarri getta nella mischia Emanuele Calaiò nel tentativo di dare più peso all'attacco, ma il Viktoria Plzeň non cede, anzi, prova pure ad assestare il colpo del ko con František Rajtoral che segna ma a gioco fermo. Passata la paura, il Napoli si rifà vivo in attacco ma Hamšík - ancora lui - non trova la porta da posizione invidiabile. Sbaglia anche Zúñiga al 28': sinistro a porta vuota sull'uscita scomposta di Kozáčik e sfera alle stelle.

Il colombiano fa ancora peggio al 34', quando svirgola a pochi metri da De Sanctis il cross dalla destra di Kovařik e offre a Rajtoral la più facile delle occasioni: lob di destro e palla in rete. E fine dei sogni di gloria azzurri. Il Napoli non c'è più, il Viktoria Plzeň sì e al 45’ cala pure il tris con Stanislav Tecl, tutto solo su assist in profondità di Martin Fillo.

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