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Cauto ottimismo per il Valencia

La vittoria della scorsa settimana in trasferta contro lo Stoke lascia ben sperare il Valencia in vista del ritorno. "Ma non possiamo dar nulla per scontato", ha ammonito il difensore Ángel Dealbert.

Cauto ottimismo per il Valencia
Cauto ottimismo per il Valencia ©Getty Images

Per comprendere il blasone del Valencia CF, impegnato giovedì scorso in trasferta contro lo Stoke City FC, non serviva leggere le parole piene di ammirazione del tecnico inglese Tony Pulis, ma era sufficiente dare uno sguardo alla tribuna d'onore.

Rafael Benítez, tecnico che ha guidato il Valencia alla conquista della Coppa UEFA nel 2004 e a due titoli nazionali, era presente sugli spalti, intento a prendere appunti sul suo iPad. Insieme a lui anche Gaizka Mendieta, fuoriclasse spagnolo che con il Valencia ha raggiunto due finali consecutive di UEFA Champions League nel 2000 e 2001.

"Una delle grandi d'Europa”, ha definito Pulis la squadra che ha festeggiato la 100esima partita in Coppa UEFA e UEFA Europa League mettendo fine all'imbattibilità casalinga in Europa del club e costringendo lo Stoke a un'impresa in vista del ritorno dei sedicesimi di finale in programma giovedì al Mestalla.

Un risultato che induce il difensore del Valencia Ángel Dealbert a sperare in un lungo cammino nel torneo. Il Valencia non è andato oltre due presenze nei quarti nelle principali competizioni europee per club dopo il trionfo del 2004 targato Benítez. Ma è bene non dar nulla per scontato, tanto più in un club che questa settimana ha perso per infortunio (frattura della gamba) il centrocampista Éver Banega, vittima di un incidente alla stazione di benzina.

"Per noi è una competizione molto importante – ha spiegato a UEFA.com -. Dopo l'eliminazione in Champions League vogliamo arrivare il più lontano possibile. Sappiamo che ci sono alcune grandi squadre e che non sarà facile. Ma prima dobbiamo eliminare lo Stoke. Sono pericolosi sui calci piazzati e sono una squadra molto fisica”.

Oltre al divario in termini di esperienza tra il Valencia e lo Stoke, assente in Europa dal 1974, le due squadre differiscono molto anche per stile di gioco. Il portiere del Valencia Vicente Guaita chiede alla sua squadra di “partire subito forte al ritorno”, dopo avere rischiato due volte di essere trafitto all'andata nelle battute iniziali da Jonathan Walters, attaccante dello Stoke.

Guaita ha aggiunto: "Bisogna sapersi adattare allo stile degli avversari quando si gioca in Europa. All'andata abbiamo un po' sofferto all'inizio contro i loro lanci e le rimesse laterali lunghe, ma poi è andata meglio”.

Il Valencia aveva visionato molti video sull'abilità aerea dello Stoke prima della gara d'andata. Tuttavia, al ritorno Dealbert vuole “chiudere la partita giocando il nostro calcio”. Giocatori del calibro di Peter Crouch e Jermaine Pennant hanno già affrontato le migliori squadre spagnole, al contrario dello Stoke, all'esordio in Spagna. E se il campo dello Stoke è uno dei più caldi d'Inghilterra, il Mestalla non è da meno. "Uno stadio capiente, un terreno di gioco grande, e 50.000 tifosi a incitarti. Sarà una bella partita. Vediamo come andrà a finire”, ha concluso Dealbert.