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Juve, rimonta e doccia fredda

Juventus - KKS Lech Poznań 3-3
I bianconeri subiscono due reti, ma riescono comunque a portarsi in vantaggio. Allo scadere arriva però il terzo gol personale di Artjoms Rudņevs.

Juve, rimonta e doccia fredda
Juve, rimonta e doccia fredda ©Getty Images

Dopo aver realizzato soltanto un punto nelle prime due gare di campionato, la Juventus non va oltre il 3-3 all’esordio in UEFA Europa League contro i polacchi del KKS Lech Poznań.

Trafitti due volte da Artjoms Rudņevs nel primo tempo i bianconeri pareggiano grazie a due reti di Giorgio Chiellini e trovano il 3-2  con un gran tiro di Alessandro Del Piero, ma in pieno recupero è ancora Rudņevs a firmare la tripletta che inchioda i Bianconeri sul 3-3.

Turn-over obbligato ma condizionato per Gigi Delneri. Il tecnico di Aquileia deve rinunciare a Fabio Quagliarella e Alberto Aquilani (che hanno giocato i preliminari con SSC Napoli e Liverpool FC), mentre  Jorge Martinez e Armand Traoré sono out per infortunio. Spazio a Vincenzo Iaquinta e Del Piero in attacco, con  Mohamed Sissoko e Felipe Melo sulla linea mediana, coadiuvati dagli esterni Miloš Krasić e Davide Lanzafame. Tocca a Chiellini e a Nicola Legrottaglie orchestrare la difesa insieme a Paolo De Ceglie e Zdeněk Grygera, preferito a Marco Motta. Formazione obbligata anche per il tecnico Jacek Zieliński, che perde il portiere titolare Jasmin Burić. I polacchi, tutt’altro che rinunciatari, credono nell’impresa e scendono in campo con due mediani dietro un centrocampo a tre offensivo e all’unica punta, il lettone Rudņevs.

La Juve parte bene ed è subito pericolosa con Krasić che si mette in evidenza al 2’ con un affondo dei suoi: passaggio filtrante per Del Piero che si trova a tu per tu con Krzysztof Kotorowski ma la palla è appena un po’ lunga e il capitano bianconero non aggancia. Al 7’  è ancora Del Piero  a impegnare l’estremo difensore polacco con un calcio di punizione centrale ma potente. Il capitano è particolarmente ispirato e due minuti più tardi sfrutta un cross di De Ceglie ed inventa una magia sotto porta, colpisce d’esterno al volo ma Kotorowski si supera e devia in angolo.

I bianconeri sono  tutti riversati in avanti ma al 14’ vengono puniti da un contropiede fulmineo, Sławomir Peszko è lasciato solo in area e Melo lo abbatte. Rudņevs non sbaglia dal dischetto. Doccia gelata per la Juve che  accusa il colpo. Il gioco ristagna a centrocampo e sono molti gli errori da entrambe le parti. Al 23’ la Juve prova a rifarsi sotto, Lanzafame lancia Iaquinta in area ma il suo tiro non impensierisce il portiere del Lech.

La ricerca del pareggio è affannosa e non produce buon gioco, al 27’ ancora Lanzafame ha l’occasione di crossare da ottima posizione ma incespica malamente e la palla si perde sul fondo. Al 30’, al termine di un’azione confusa nell’area bianconera, la palla arriva sui piedi del bomber Rudņevs che batte a porta vuota e si concede la doppietta.

Appena prima della fine della prima frazione Delneri cambia De Ceglie con Motta. L’arbitro russo ha già il fischietto in bocca quando Del Piero scodella una punizione al centro dell’area: prima vera distrazione della difesa del Lech, soprattutto del centrale Manuel Arboleda, Chiellini è lì e ne approfitta trafiggendo di testa Kotorowsky.

La Juve riapre il secondo tempo come aveva chiuso il primo. Calcio d’angolo di Del Piero e Chiellini insacca di sinistro al volo. Il computo delle reti è ora ristabilito. I bianconeri appaiono meno nervosi e cercano il vantaggio. Fuori Lanzafame per Simone Pepe: l’allenatore friulano cerca ora di produrre una maggiore spinta sulle fasce, e proprio Krasić penetra da sinistra e impegna seriamente Kotorowski.

La Vecchia Signora ora le prova tutte finché il gol arriva. Ed è un eurogol del capitano, che lascia partire un destro dei suoi da oltre trenta metri. Niente da fare per il portiere polacco. La rimonta è compiuta e adesso l’atteggiamento della Juve è quello di chi vuol dilagare.

Deve però fare attenzione ai capovolgimenti di fronte: all’ 83’ è il solito Rudņevs, ben imbeccato da un cross di Jakub Wilk, a impensierire Alex Manninger. Proprio quando il risultato sembra in cassaforte per i bianconeri,  è ancora il lettone a gelare l’Olimpico con una prodezza dai 25 metri. Finisce in parità l’esordio nella fase a gironi di una Juve che ha mostrato molte luci in attacco e altrettante ombre in difesa.