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Ballardini aggiusta la mira

In casa del Salisburgo una Lazio con molte assenze deve vincere per continuare a sperare nella qualificazione. Il tecnico: "Facciamo molti tiri, è difficile spiegare perché non segniamo".

Ballardini aggiusta la mira
Ballardini aggiusta la mira ©UEFA.com

Vincere, per continuare a sperare. Non ha alternative la S.S. Lazio: il suo futuro in UEFA Europa League passa per un successo in trasferta contro l'FC Salzburg, capolista a punteggio a pieno del Gruppo G a cui basta soltanto un punto per qualificarsi. Malgrado l’imminenza del derby contro l’AS Roma e una situazione di classifica preoccupante in campionato, senza contare le numerose assenze, il tecnico Davide Ballardini è convinto che la sua squadra “arrivi bene a questa gara”.

Partita difficilissima
“Sappiamo che sarà una partita difficilissima, ma la Lazio giunge all’appuntamento ben preparata”, spiega nella conferenza stampa pre-gara Ballardini. Che però per la “spedizione” austriaca ha dovuto fare i conti con l’infermeria, visto che sono rimasti a casa gli infortunati Julio Cruz, Ousmane Dabo, Albano Bizzarri, Matuzalem e Sebastiano Siviglia. Senza contare lo squalificato Roberto Baronio e chi – Guglielmo Stendardo, Simone Del Nero e Simone Inzaghi – non è stato inserito nelle liste UEFA.

Squadra ben preparata
“Sappiamo che giochiamo contro la squadra che ha dimostrato di essere la più forte del girone”, prosegue il tecnico. Ci sarà un’insidia in più: il campo sintetico, superficie cui i Biancazzurri non sono abituati e che nel ritorno degli spareggi contro l’IF Elfsborg costò diversi infortuni. “Bisogna adattarsi a un terreno di gioco del genere, è totalmente differente per il rimbalzo”, ammette Ballardini, “La Lazio comunque, lo ribadisco, arriva bene a questa gara, è una squadra che sta bene”.

Pretattica
Bocche cucite sulla formazione anti-Salisburgo. “Abbiamo portato diciannove giocatori e cercheremo di far bene, poi penseremo al derby”, chiarisce l’allenatore. Una stracittadina che secondo gli addetti ai lavori potrebbe essere decisiva per il destino di Ballardini. “E’ una domanda che va rivolta ai dirigenti”, puntualizza, “Io parlo per me, per le difficoltà che esistono, non solo tecniche, e ragionando a 360°, vincere il derby potrebbe non essere la soluzione a tutti i problemi. Bisogna fare tante considerazioni. Dopo tre mesi che non vinci una partita in campionato, ci sta che i tifosi ce l’abbiano con l’allenatore. Sono tante però le cose da valutare, lo ribadisco".

Scarsa prolificità
Ballardini non concorda nemmeno con chi indica nella scarsa vena realizzativa l’unico male della Lazio. “La colpa non è mai di un giocatore o di un reparto, se non si segna è perché siamo poco bravi nel costruire e poi nel finalizzare. Non darei mai la colpa solo agli attaccanti", conclude il tecnico, “Osservando le statistiche, la Lazio ha la quarta difesa del campionato e dopo l’FC Internazionale Milano è la squadra che ha tirato di più in porta. Facciamo molti tiri ed è difficile spiegare perché non segniamo". Da giovedì sera, per andare avanti in Europa, bisognerà aggiustare la mira.