UEFA.com funziona meglio su altri browser
Per la migliore esperienza possibile, consigliamo Chrome, Firefox or Microsoft Edge.

La Spagna domina ancora

Come nascondere l'asso nella manica: è questa la sintesi del cammino della Spagna a UEFA EURO 2012, che diventa il terzo titolo internazionale consecutivo vinto dalle furie rosse in otto anni.

La Spagna festeggia a Kiev
La Spagna festeggia a Kiev ©Getty Images

Come nascondere l'asso nella manica: è questa la sintesi del cammino, (funzionale più che travolgente) della Spagna a UEFA EURO 2012. Per alcuni commentatori, è un cammino addirittura "noioso", dopo i trionfi dei quattro anni precedenti. In finale, però, la Spagna dà vita un vero festival del gol.

La squadra di Vicente del Bosque cerca il terzo titolo internazionale consecutivo ma deve reggere il peso delle aspettative. Senza l'infortunato David Villa, l'attaccante spagnolo più prolifico nella storia della Spagna, e con avversari sempre più abituati al suo stile, l'impresa è tutt'alto che facile.

Il concetto appare evidente già nell'1-1 contro l'Italia alla prima partita. Nonostante la passeggiata contro la Repubblica d'Irlanda, l'ultima gara del girone contro la Croazia è decisiva e insidiosa: una sconfitta eliminerebbe infatti le furie rosse, che però vincono con un gol di Jesús Navas all'88'.

Ai quarti di finale, la Francia si rivela un'avversaria più facile del previsto, al contrario del Portogallo in semifinale. La squadra di Paulo Bento, ispirata da Cristiano Ronaldo, potrebbe addirittura vincere, se solo fosse capace di concludere le azioni come le inizia.

La semifinale è prettamente difensiva e dopo 120 procede ai rigori, che volgono prima a favore di una squadra e poi dell'altra fino al sigillo finale di Cesc Fàbregas. Fondamentale, a livello psicologico, è il contributo di Sergio Ramos, che con un audace 'cucchiaio' ridà fiducia alla squadra e le permette di rimontare.

Tre giorni prima, contro l'Inghilterra, anche Andrea Pirlo si era prodigato nel calcio di rigore inventato da Panenka. Pirlo è straordinario per tutto il torneo e ipnotizza gli avversari con la sua andatura a testa alta. In semifinale, però, il vero eroe azzurro è Mario Balotelli, che con due gol frena la promettente Germania.

Ma l'Italia arriva troppo stanca in finale e deve arrendersi alla superiorità spagnola. I campioni in carica passano in vantaggio al 14' con un raro colpo di testa di David Silva e raddoppiano nel secondo tempo con Jordi Alba.

L'uscita per infortunio di Thiago Motta (che era stato il terzo sostituto) mette fine a tutte le ambizioni dell'Italia, che deve giocare gli ultimi 28' in 10 uomini e subisce altri due gol di Fernando Torres e Juan Mata, per un 4-0 da record. Per la Spagna è la prima vittoria ufficiale nei 90 minuti contro gli azzurri dopo 92 anni ma anche il terzo titolo internazionale consecutivo: un trionfo costruito con una miscela di qualità e quantità in parti uguali.

Scelti per te