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Festa montenegrina a Wembley

Il montenegrino Stefan Savić ha parlato di "risultato a sorpresa" dopo l'inaspettato pareggio contro l'Inghilterra, mentre il capitano inglese Rio Ferdinand ha preferito prendere con filosofia lo 0-0 di Wembley.

Adam Johnson (Inghilterra) & Marko Baša (Montenegro)
Adam Johnson (Inghilterra) & Marko Baša (Montenegro) ©Getty Images

I festeggiamenti del Montenegro al triplice fischio raccontano da soli la frustrante serata dell'Inghilterra a Wembley.

La squadra di Fabio Capello, fino a ieri a punteggio pieno, ha dominato per lunghi tratti ma non è stata in grado di superare l'organizzata difesa montenegrina. L'undici allenato da Zlatko Kranjčar, dunque, rimane sorprendentemente in testa al Gruppo G con 10 punti in quattro partite.

"Per il calcio montenegrino è un grande risultato - dichiara il difensore Stefan Savić a UEFA.com -. Vogliamo il secondo posto e siamo sulla buona strada. Ora torniamo a casa e aspettiamo la Bulgaria [a giugno]. Il mister è molto contento perché non ci aspettavamo di fare punti a Wembley. Siamo venuti qui per giocare e il risultato ha premiato la nostra organizzazione e la difesa".

L'Inghilterra riprenderà le qualificazioni a marzo contro il Galles. Rio Ferdinand, rientrato martedì dopo aver saltato la Coppa del Mondo FIFA per infortunio, resta fiducioso nella sua squadra: "È un peccato, perché preparavamo da tempo questa partita, ma non abbiamo perso né subito gol, quindi va bene - commenta -. Sarei stato più scontento se non avessimo creato occasioni, ma il loro portiere ha lavorato molto".

Anche Gareth Barry si dimostra pragmatico, ammettendo le capacità di contenimento degli avversari: "Hanno giocato come pensavamo - spiega il centrocampista del Manchester City FC -. Si sono chiusi molto e non hanno concesso spazi. Le occasioni che abbiamo avuto non sono state poi così nette, quindi dobbiamo dare credito al Montenegro. Non sarebbe stato male tornare a casa con tre punti, ma ne abbiamo sette in tre partite e non ci lamentiamo. Tutto dipende da noi, ma lottiamo ancora per il primo posto".

Kevin Davies, che ha esordito in nazionale a 33 anni entrando negli ultimi 20 minuti, è d'accordo: "Spero di aver dato una buona impressione - commenta l'attaccante -. C'erano tanti giocatori dietro la palla ed era molto difficile superarli. Sono venuti qui per fare un punto e ci sono riusciti".

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