UEFA Conference League Risultati e statistiche live
Scarica
UEFA.com funziona meglio su altri browser
Per la migliore esperienza possibile, consigliamo Chrome, Firefox or Microsoft Edge.

Un 'momento di orgoglio' per l'arbitro della finale di Conference League, Irfan Peljto

L'arbitro della finale di Conference League tra Real Betis e Chelsea, Irfan Peljto, racconta cosa significa per lui essere il primo bosniaco a dirigere una finale UEFA.

Irfan Peljto in azione
Irfan Peljto in azione Getty Images

La finale di UEFA Conference League è un'occasione importante non solo per le squadre in campo, ma anche per gli arbitri incaricati di dirigere la gara.

Mercoledì, Irfan Peljto diventerà il primo bosniaco ad arbitrare una finale UEFA per club, quando Real Betis e Chelsea si sfideranno allo Stadion Wrocław in Polonia.

Peljto, 40 anni, ha accumulato una grande esperienza da quando è diventato arbitro internazionale nel 2015. In questa stagione ha diretto sette partite di Champions League, tra cui l'andata dei quarti di finale tra Arsenal e Real Madrid, e quattro partite di Europa League.

In vista della finale di Breslavia, UEFA.com lo ha incontrato per parlare del suo percorso, delle sfide dell'arbitraggio ai massimi livelli e di cosa significhi essere responsabile di una partita così prestigiosa.

Irfan, innanzitutto congratulazioni per la designazione per la finale. Cosa hai provato quando hai ricevuto la nomina?

Stiamo vivendo un sogno. Ricevere la chiamata è stato molto emozionante. Oltre che per me, è un onore portare la bandiera di una piccola nazione come la nostra in uno dei palcoscenici più importanti del calcio europeo.

Ci tengo però a dire che questo è un successo non solo mio ma della mia squadra arbitrale, quindi anche di Senad Ibrišimbegović e Davor Beljo. Io sono il motore, ma questi ragazzi sono le mie ali e dobbiamo lavorare tutti insieme per avere successo.

Spero che sia anche un momento importante per il futuro degli arbitri in Bosnia-Erzegovina. Mi auguro che i giovani arbitri abbiano questa visione positiva dell'arbitraggio e che con la nostra visibilità riusciremo a creare un percorso per loro.

Lavoreremo sodo e daremo tutto il possibile la sera stessa per assicurarci che sia un successo. Saremo completamente concentrati e dopo sarà bello ripensare a questa occasione speciale.

La squadra arbitrale della finale di UEFA Conference League 2025

Arbitro: Irfan Peljto (Bosnia-Erzegovina)
Guardalinee: Senad Ibrišimbegović e Davor Beljo (entrambi Bosnia-Erzegovina)
Quarto uomo: Halil Umut Meler (Turchia)
Arbitro di riserva: Kerem Ersoy (Turchia)
VAR: Jérôme Brisard (Francia)
VAR Assistant: Willy Delajod (Francia)
VAR Support: Marco di Bello (Italia)

La UEFA Conference League ha permesso a tifosi e giocatori di sognare la gloria europea, ma ha anche offerto grandi opportunità agli arbitri.

Quest'anno possiamo dire che è stato molto positivo per il calcio bosniaco nel suo complesso. L'FK Borac ha raggiunto gli ottavi di finale, un grande risultato per un club del nostro Paese, e questo è uno dei vantaggi della Conference League.

Questa competizione è molto importante per i club ma anche per gli arbitri.

Le finaliste sono entrambe volti noti del calcio europeo…

Sono grandi club, con una storia importante e, ovviamente, con molti tifosi. Sono due squadre di alto livello con giocatori fantastici, quindi dobbiamo essere preparati.

Come ti preparerai alla finale?

Diciamo sempre che ogni partita è come una finale. Andiamo in campo sempre come se fosse l'ultima e la più importante della carriera.

Come arbitri riceviamo molto supporto dalla UEFA dal punto di vista della preparazione mentale, tattica e fisica. Bisogna studiare bene sia le squadre che i singoli giocatori.

La campagna UEFA "Be a Referee" mira a reclutare un maggior numero di arbitri in tutta Europa. Qual è il tuo consiglio per chi sta pensando di intraprendere la carriera di arbitro?

Abbiamo bisogno di molti più arbitri, perché senza di noi non si possono giocare le partite. Per ricoprire questo ruolo, bisogna essere appassionati di calcio e desiderosi di far parte di questo sport.

Volevo fare il calciatore come lavoro ma non ero molto bravo, tuttavia ho trovato ugualmente il mio posto nel calcio come arbitro e lo preferisco sinceramente. Fare l'arbitro ti regala emozioni molto speciali e per quei 90 minuti hai il controllo della situazione.

Pensi di poter diventare un arbitro? Abbiamo lanciato la nostra campagna "Be a Referee!" per ispirare i giovani di tutta Europa a intraprendere questo mestiere. La campagna fa parte di un più ampio programma UEFA per sostenere le federazioni nazionali affiliate nelle loro attività di reclutamento di nuovi arbitri.

Scelti per te