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Analisi tattica UEFA Conference League: come la Fiorentina ha limitato il Celje e ha raggiunto la semifinale

L'osservatore tecnico UEFA Marians Pahars sottolinea l'importanza di un attaccante potente e dei movimenti offensivi dopo l'emozionante ritorno dei quarti di finale della UEFA Conference League.

La Fiorentina festeggia il passaggio ai  quarti di finale
La Fiorentina festeggia il passaggio ai quarti di finale Getty Images

La Fiorentina ha raggiunto la semifinale della UEFA Conference League per il terzo anno consecutivo, limitando la solida formazione del Celje e passando il turno grazie al ruolo chiave di Moise Kean, decisivo nella gara di ritorno e nella vittoria complessiva per 4-3.

La partita minuto per minuto

In questo articolo, l'osservatore tecnico UEFA Marians Pahars, in collaborazione con l'unità di analisi UEFA, esamina il pressing offensivo della squadra di casa, il contributo decisivo di Kean e i diversi approcci offensivi di entrambe le squadre in una "partita giocata alla pari con pari occasioni da gol".

L’analisi del tentativo della Fiorentina di difendere il 2-1 dell’andata parte dalla strategia chiara adottata da Raffaele Palladino in fase di non possesso.

Analisi tattica Conference League: il pressing alto della Fiorentina

Il pressing alto della Fiorentina

"Nel primo tempo, la Fiorentina ha spesso costretto il Celje ad effettuare passaggi lunghi, perdendo il possesso palla", ha spiegato Pahars.

Il primo video evidenzia in che modo la Fiorentina ha applicato la sua strategia senza palla. Le clip uno e due mostrano una strategia di marcatura a uomo ben organizzata, guidata dal dinamismo di Kean. Nella prima clip, la pressione collettiva si traduce in un calcio d’angolo, con il centrale Pietro Comuzzo che arriva fino alla bandierina per inseguire il suo avversario diretto – un segno distintivo del disciplinato 5-3-2 viola, in cui i giocatori sono pronti a rompere la linea per pressare in avanti.

La clip successiva mostra un recupero alto che porta a un colpo di testa di Kean sul secondo palo, a conferma dell’efficacia del pressing alto. “Il pressing alto ha funzionato molto bene per la Fiorentina”, ha osservato Marians Pahars. Ha anche sottolineato la qualità del contropressing, come mostrato nella terza clip: ancora una volta Kean si fa trovare pronto, sfruttando con intelligenza gli spazi dietro al suo diretto marcatore.

Il secondo video si concentra invece sulla fase di costruzione, mettendo in risalto i movimenti coordinati della squadra per attaccare gli spazi.

Pahars ha elogiato l’audacia dei tre difensori – Comuzzo, Marin Pongračič e il capitano Luca Ranieri – capaci di portare palla oltre centrocampo anche sotto pressione, contribuendo in modo attivo allo sviluppo offensivo.

Analisi tattica Conference League: come la Fiorentina attacca gli spazi

La Fiorentina attacca gli spazi

Le prime due clip illustrano perfettamente il concetto. In entrambe le occasioni, Pongračič avanza palla al piede, mentre i centrocampisti offensivi Rolando Mandragora e Albert Gudmundsson creano lo spazio necessario per scardinare il blocco centrale del Celje. Nella prima clip, i centrocampisti si allargano, permettendo a Pongračič di superare le linee avversarie e servire Kean. Nella seconda clip, il difensore croato serve un assist a Mandragora per il gol del vantaggio, mentre il posizionamento intelligente di Gudmundsson attira il difensore centrale del Celje, liberando così lo spazio per l’attacco.

Il "possesso palla controllato" della Fiorentina ha consentito alla squadra di "preparare bene la manovra di attacco", ha spiegato Marians Pahars. "Un altro elemento chiave sono stati gli inserimenti degli attaccanti, dei centrocampisti e del terzino sinistro Fabiano Parisi, che hanno rappresentato una minaccia costante per la difesa della squadra slovena".

La prestazione di Kean, in particolare, ha impressionato. "Kean è stato fantastico; ha fatto la differenza", ha detto Pahars. "Nel primo tempo, si è sempre fatto trovare pronto come opzione per uscire dalla pressione".

Nella ripresa, il gioco di Kean ha "subito un cambiamento tattico e strategico", secondo Pahars. "Kean è diventato fondamentale nei momenti di transizione. La Fiorentina è arretrata e lui è diventato l’uomo chiave, creando minacce quando riceveva palla nei pressi della porta avversaria".

L'ultima clip del video illustra chiaramente il suo impatto. Kean riceve palla dopo un'altra pregevole azione di Gudmundsson, corre dietro la difesa e, con un dribbling incisivo, segna magnificamente il gol decisivo del pareggio.

Analisi tattica Conference League: la manovra centrale del Celje

La manovra centrale del Celje

Pahars ha comunque elogiato il Celje per aver ripreso il controllo della partita con un cambio di ritmo nella ripresa, che ha portato a due gol prima del pareggio di Kean. "Tutto il merito va al Celje per essere rientrato in partita, negando alla Fiorentina lo spazio per organizzare la manovra offensiva, come invece era accaduto nel primo tempo", ha dichiarato.

Svit Sešlar ha avuto un ruolo fondamentale in questa reazione. "Il Celje ha iniziato a liberarsi dal centrocampo mentre Sešlar si abbassava tra le linee", ha spiegato Pahars. "Hanno utilizzato combinazioni intelligenti e sono diventati molto più efficaci nel contropressing".

Il video finale evidenzia il cambiamento nel ruolo di Sešlar durante la partita. La prima clip mostra brevemente la sua capacità di individuare gli spazi e di scegliere il passaggio giusto nel primo tempo. Nella clip successiva, Sešlar si unisce con Mark Zabukovnik in un'azione brillante, servendo Aljoša Matko per il gol del pareggio, un gol splendidamente eseguito dopo una combinazione riuscita alla perfezione.

La clip finale mostra il rovescio della medaglia dell’audacia del Celje. Attaccando con decisione, la squadra slovena si è esposta alla velocità di Kean, creando spazio per un contropiede letale.

Riflessioni conclusive

Riflettendo su come sfruttare lo spazio alle spalle dei difensori, Pahars ha sottolineato l'importanza dell'analisi tattica. "Per ottenere il massimo dagli inserimenti in profondità, i giocatori devono essere perfettamente sincronizzati. Certo, il giocatore con la palla è fondamentale, ma guardate il gol di Mandragora: lui vede l’opportunità, si muove prima per attirare il difensore, e poi sfrutta lo spazio".

"È essenziale provare questo tipo di situazioni. È più facile per i giocatori abbassarsi o allargarsi per ricevere palla e affrontare il difensore, piuttosto che cercare un inserimento vincente. Il mio allenatore mi diceva sempre che bisogna esplorare, sperimentare, e trovare il momento giusto. Si tratta di imparare a 'nascondersi' un po' e approfittare degli spazi già disponibili davanti alla porta".

"Un allenatore deve avere l'occhio per individuare i giocatori capaci di adattarsi a queste posizioni. È una combinazione di talento naturale, qualità e lavoro degli allenatori".

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