Biraghi su Italiano, la rinascita della Serie A e la finale di UEFA Europa Conference League contro il West Ham
martedì 6 giugno 2023
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"Qualunque cosa accadrà, non avremo rimpianti", dice il capitano della Fiorentina, che si prepara a dare il massimo nella finale di UEFA Europa Conference League contro il West Ham.
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Arrivato alla Fiorentina nel 2018, il terzino sinistro Cristiano Biraghi ha assistito da protagonista alla crescita esponenziale dei viola negli ultimi anni, coincisa con l'arrivo del nuovo allenatore Vincenzo Italiano nel 2021, che è riuscito a riportare il club in Europa e a due finali importanti questa stagione.
I viola hanno perso a maggio la Coppa Italia contro l'Inter, ex squadra di Biraghi, ma a Praga la Fiorentina giocherà una partita ancora più importante dato che si contenderà col West Ham il successo in UEFA Europa Conference League. Il 30enne si aspetta una partita difficile, ma col calcio italiano tornato in auge in Europa, lui e la sua squadra non hanno paura di nulla.
Sul West Ham
Abbiamo il massimo rispetto per il West Ham perché ha giocatori importanti e molti di loro sono più abituati di noi a giocare nelle competizioni europee. In più giocano in Premier League, che è un campionato molto duro, quindi non possiamo che rispettarli. Ma è una finale, nessuno può prevedere come andrà.
Quando abbiamo giocato la finale di Coppa Italia contro l'Inter, tutti pensavano che l'Inter avrebbe vinto comandando il gioco. Invece non è andata così. Penso che il risultato finale dipenda da diversi fattori. Come nella finale di Coppa Italia [persa 2-1], qualunque cosa accadrà, non avremo certo rimpianti.
Cosa significa essere tornati in Europa
Ha significato tantissimo per noi, e probabilmente ancora di più per la città e per i nostri tifosi. Diciamo la verità: per giocare in Europa, una squadra deve mostrare un livello 'europeo' dentro e fuori dal campo. Negli ultimi anni eravamo molto lontani da quel livello, è inutile mentire. Ma con il nostro nuovo presidente Rocco [Commisso] e Joe Barone [direttore generale della Fiorentina], le cose hanno cominciato a cambiare.
Credono fermamente in questo nuovo corso e ci sostengono come possono. Siamo come una grande famiglia e, secondo me, questo è stato un fattore determinante per riuscire a qualificarci a una competizione europea. Poi, quando è arrivato il mister sulla nostra panchina, la squadra è migliorata ancora di più e ci siamo qualificati per una competizione UEFA al suo primo anno. E adesso eccoci in finale.
Su Vincenzo Italiano
Penso che il mister sia malato di calcio. Ci dice che il calcio è la sua vita, parla sempre di calcio e lavora costantemente ogni giorno per migliorare e imparare. Negli ultimi due anni non l'abbiamo mai visto appagato. A parte l'aspetto tattico e il lavoro in campo, entrambi fondamentali nella nostra crescita, penso che la sua capacità di trasmetterci la sua passione sia molto importante per noi, perché tutti noi sentiamo il bisogno di migliorare ogni giorno.
E siccome è il capitano della nave e pensa sempre al calcio, anche prima di andare a dormire – ammesso che ci vada a dormire – è ovvio che tutti noi membri dell'equipaggio lo seguiremo sempre in battaglia.
Sulle tre finaliste italiane in Europa
La gente è abituata al fatto che il calcio italiano sia molto competitivo. Abbiamo avuto alcuni anni in cui il livello è leggermente diminuito, ma è rimasto comunque alto. Quando sei abituato a un certo livello e questo scende un po', sembra un fallimento. Ma in realtà il livello del campionato italiano è sempre stato alto. Ci sono sempre stati grandi giocatori italiani, ma forse non ci sono stati abbastanza traguardi importanti.
Ora ci sono tre finaliste in tre coppe europee. Ci sono state anche due semifinaliste italiane in Champions League e il Napoli è arrivato ai quarti di finale. Penso che il calcio italiano in generale possa essere soddisfatto di questi traguardi.