L'allenatore della Fiorentina Vincenzo Italiano parla delle qualità della sua squadra e delle speranze in finale di Europa Conference League contro il West Ham
lunedì 5 giugno 2023
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"Non pensavo che saremmo arrivati a questo punto", ammette il tecnico della Fiorentina in vista della finale di UEFA Europa Conference League contro il West Ham a Praga.
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Arrivato sulla panchina della Fiorentina nel 2021 dopo una parentesi positiva allo Spezia, la missione di Vincenzo Italiano è stata sin da subito quella di risvegliare un gigante addormentato. E in effetti ci è riuscito prima qualificando i Viola in UEFA Europa Conference League e poi portandoli in finale.
La sua squadra ha superato il Lech Poznań nei quarti di finale, poi in semifinale ha battuto in rimonta in trasferta il Basilea dopo la sconfitta dell'andata in casa, grazie a un gol segnato negli ultimi secondi dei tempi supplementari, approdando così in finale. Dopo la recente sconfitta contro l'Inter nella finale di Coppa Italia, il 45enne spera che a Praga la sua squadra possa riscattarsi portando a casa un trofeo europeo che manca a Firenze da tanto tempo.
Sul West Ham
Al di là dell'avversario, la prima sfida è che si tratta di giocare una finale. Devi curare qualsiasi dettaglio. Qualsiasi errore può compromettere la partita. Qualsiasi giocata importante ti può permettere di arrivare a un epilogo diverso dalla nostra prima finale di quest'anno in Coppa Italia, che abbiamo perso [contro l'Inter]. Bisogna curare tutto e bisogna entrare in campo con la massima concentrazione. Anche perché affrontiamo una squadra come il West Ham, una squadra che ha qualità e grande fisicità.
Anche se in Premier League non ha fatto benissimo, è sempre una squadra molto pericolosa. Quando arrivi in finale in queste competizioni, le qualità le hai. Non arrivi in finale per caso, dobbiamo prepararci bene perché affrontiamo un avversario forte. [David Moyes] è un allenatore che ha grande esperienza e fa giocare bene le proprie squadre. Rispetto lui e la sua squadra, per quello che sanno proporre. Lo saluterò volentieri quando arriveremo a Praga. Poi, che vinca il migliore.
Tre caratteristiche della squadra: coraggio, motivazioni e capacità di adattarsi
Tutte queste qualità le abbiamo mostrate in tutte le partite. Dallo spareggio, poi nella fase a gironi e soprattutto nelle ultime gare a Poznań e Basilea. In particolare nell'ultima, dove con grande coraggio e organizzazione abbiamo ribaltato il risultato della gara d'andata e conquistato la finale.
Abbiamo iniziato un percorso lo scorso anno, un percorso di cambiamento. Abbiamo centrato il nostro obiettivo di qualificarci per le competizioni europee. Quest'anno, poi, in questo percorso siamo stati bravi, però forse abbiamo accelerato un po' nel nostro programma, ma di questo ne siamo molto felici ovviamente. Abbiamo dimostrato di essere all'altezza della situazione e siamo contenti del nostro percorso nella competizione.
La chiave del successo della Fiorentina in questa stagione
Personalmente, sono molto contento di disputare una finale e di avere la possibilità di sollevare un trofeo. Era il mio sogno quando sono diventato allenatore della Fiorentina e quando ho capito che avevamo il potenziale per raggiungere questi risultati.
È stata una novità per me allenare in Europa. Per la prima volta il lavoro settimanale era differente. Anche alcuni nostri giocatori erano alla prima esperienza europea, e non è mai semplice. Dopo le prime gare ci siamo subito adattati. Abbiamo iniziato a preparare le partite nonostante le difficoltà rappresentate dalle sedute in meno di allenamento. Le vittorie ci hanno permesso di lavorare con entusiasmo, siamo andati avanti con la consapevolezza che saremmo potuti arrivare fino in fondo. E questa finale ci premia di tutti i nostri sforzi e sacrifici.