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La festa non si ferma, da Madrid a San Siro

Era già giorno, ma decine di migliaia di interisti erano ancora dentro San Siro. Non sarebbero mai tornati a casa prima di aver salutato i loro eroi al rientro da Madrid. "La mia gioia è la stessa di questi tifosi", ha detto capitan Zanetti.

La festa non si ferma, da Madrid a San Siro
La festa non si ferma, da Madrid a San Siro ©UEFA.com

Era già giorno, ma decine di migliaia di tifosi interisti erano ancora dentro San Siro. Non sarebbero mai tornati a casa prima di aver salutato gli eroi al rientro da Madrid. Chissà se la UEFA aveva pensato anche a questo quando ha spostato il giorno della finale di UEFA Champions League da mercoledì a sabato, ma per i sostenitori dell'FC Internazionale Milano quella di poter festeggiare con i loro campioni poche ore dopo il successo e nel teatro dei loro sogni è stata sicuramente una piacevole conseguenza.

Quasi 50.000 di loro sono arrivati a San Siro dopo la vittoria per 2-0 sull'FC Bayern München, molti dopo aver visto la partita sugli schermi giganti di Piazza del Duomo, altri riversatesi nelle strade dopo essersi goduti la finale nella ‘tranquillità’ di casa. I cancelli sono stati aperti alle 2 e quattro ore dopo c'erano ancora 35.000 spettatori entusiasti per l'arrivo dei giocatori che hanno conquistato la terza corona europea nella storia del club.

Lo speaker dello stadio aveva annunciato l'assenza di José Mourinho e di alcuni giocatori, già in volo per raggiungere le loro nazionali in vista dei Mondiali FIFA. Ma l'eroe della serata, l'autore della doppietta decisiva, Diego Milito, c'era, eccome. Indossando la maglietta di capitan Javier Zanetti. "Credo che ci siamo meritati questo successo - ha detto l'attaccante argentino-. Specialmente dopo aver battuto il Chelsea [FC negli ottavi], abbiamo giocando ogni gara sapendo di poter arrivare fino in fondo".

Prima di arrivare allo stadio i tifosi dell'Inter avevano colorato di nero e azzurro le strade della città meneghina, soprattutto a Piazza del Duomo, al Castello Sforzesco e a Corso Magenta, dove si è scatenata una bella festa proprio fuori da uno dei bar sportivi più famosi nel capoluogo lombardo. "I campioni d'Europa siamo noi", cantavano non dimenticando sfottò e saltelli per i rivali cittadini dell'AC Milan.

Dopo tutto, quanti di loro possono ricordarsi i successi dell’Inter del 1964 e 1965? I cugini rossoneri hanno invece vinto sette volte il trofeo - solo il Real Madrid CF ha fatto meglio – cinque delle quali negli ultimi 21 anni.

In questo momento di festa, San Siro ha ricordato anche l'ex capitano dell'Inter, Giacinto Facchetti, scomparso nel 2006. Il centrocampista Esteban Cambiasso aveva la maglietta originale anni '60. Quella utilizzata proprio da Facchetti che gli era stata regalata nel 2007 dal figlio del compianto presidente nerazzurro.

Il capitano attuale, Zanetti, ha invece urlato che "la festa continuerà per molti giorni". A Madrid ha collezionato la sua 700esima partita con la maglia dell'Inter e al popolo nerazzurro ha detto: "E' stato molto difficile, ma ce l’abbiamo fatta. Sono qui da 15 anni ormai; la mia gioia è la stessa di questi tifosi che sono ancora qui a festeggiare a quest'ora del mattino e che continueranno a farlo per giorni".

Finita la festa con i giocatori, San Siro ha iniziato a svuotarsi piano piano, con i tifosi ormai stanchi che si fermavano nei vari chioschi fuori dallo stadio per assicurarsi una copia dei giornali che celebrano il successo della loro squadra e che probabilmente conserveranno per sempre. Quelli che avevano preparato lo striscione  "Mou, il biglietto di ritorno da Madrid te lo paghiamo noi" sono rimasti delusi di non vedere il portoghese alla festa. Ma dopo averlo visto scrivere un grande paragrafo della storia nerazzurra con la conquista di una tripletta unica, sono ora pronti a voltare pagina.

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