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Intervista con Lautaro Martínez: il rapporto tra Inter e Argentina, la sfida contro il Manchester City e Simone Inzaghi

L'attaccante nerazzurro spera di fare la differenza nella finale di UEFA Champions League.

Lautaro Martinez si prepara per la sua prima finale di UEFA Champions League
Lautaro Martinez si prepara per la sua prima finale di UEFA Champions League AFP via Getty Images

Lautaro Martínez ha già vissuto una stagione che non dimenticherà mai. Dopo aver vinto il Mondiale con l'Argentina a dicembre, a maggio ha conquistato la Coppa Italia. Ora, il 25enne attaccante vuole una conclusione perfetta della stagione, ma prima dovrà battere il Manchester City nella finale di Champions League del 10 giugno a Istanbul.

Preparazione alla finale di Champions League

Martínez parla con UEFA.com del suo gol contro il Milan, di quello che si aspetta dal City e del forte legame tra Inter e Argentina.

Sul gol in semifinale contro il Milan

È stato uno dei più importanti della mia carriera. Non per la sua bellezza, ma per la sua importanza e per la storia che c'era dietro. Segnare un gol è molto speciale: immagina quanto sia speciale in una partita come questa.

L'importante è che i miei compagni lo abbiano apprezzato, così come i tifosi, e che abbia calmato la squadra. Con un gol, le cose potevano cambiare velocemente, quindi era importante ridurre l'ansia e rilassarci.

Guarda il gol della vittoria di Lautaro Martínez

Sulla finale contro il Manchester City

Indubbiamente è una delle squadre più forti del mondo. Gioca un calcio che mi piace molto e sarà un'avversaria difficilissima da affrontare. Ma abbiamo giocato contro squadre toste già nella fase a gironi e nella fase a eliminazione diretta e ci siamo comportati molto bene.

Dobbiamo provare a divertirci perché non capita di giocare una finale di Champions League tutti i giorni. Sarà un sogno che diventa realtà per tutti noi, quindi dobbiamo lavorare sodo e giocare al meglio: speriamo che vinca la squadra migliore e che sia la nostra.

Il legame tra Inter e Argentina

Fin dal primo giorno mi hanno fatto sentire in famiglia, come se fossi cresciuto qui, ed è molto importante per qualsiasi giocatore. Sapevo che qui c'erano molti argentini come Diego [Milito], Javier [Zanetti], Esteban Cambiasso e [Walter] Samuel, che hanno fatto un lavoro straordinario in questo club. È una bella responsabilità portare questa bandiera. Sono molto orgoglioso di ciò che sto facendo qui e dico sempre che devo continuare a lottare per fare di più.

Sull'intesa con Edin Džeko e Romelu Lukaku

Sono due giocatori molto diversi. A Edin piace tenere palla, arretra e cerca i compagni, mentre Romelu tende ad attaccare gli spazi e si fa seguire dai difensori per fare spazio alla seconda punta. Mi trovo molto bene con tutti e due. Cerco di adattarmi a loro e di fare tutto quello che serve alla squadra. Se devo attaccare gli spazi per liberare Edin posso farlo facilmente, e lo stesso vale per Romelu.

Guarda i festeggiamenti dell'Inter per la qualificazione in finale

Su Simone Inzaghi

È sempre importante sapere come vogliamo giocare e capire le idee dell'allenatore. Cambiare molto non significa per forza che le cose funzioneranno; quindi, se hai le idee chiare e studi gli avversari, le cose diventano molto più facili. Ci troviamo bene con il mister perché lavora molto e prepara le partite nel dettaglio. Dal punto di vista mentale, la finale non richiede preparazione perché è importantissima.

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