Memphis Depay su Juventus-Lyon e sull'infortunio al crociato
venerdì 31 luglio 2020
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"Con le nuove regole chiunque può essere favorito", ha raccontato l'attaccante del Lyon, Memphis Depay, che affronterà la Juve a Torino.
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Di nuovo in piedi dopo aver subito a dicembre un infortunio al legamento crociato, l'attaccante del Lyon, Memphis Depay, è felice di avere un'altra possibilità di mettersi alla prova in UEFA Champions League.
Il cammino del 26enne era stato interrotto in una gara di Ligue 1 dopo aver segnato cinque gol in cinque partite della fase a gironi. Adesso l'olandese ha la possibilità di guidare la sua squadra alla fase finale di Lisbona. "Sono pronto!", ha detto.
Sul recupero dall'infortunio al crociato subito a dicembre
Ho giocato dieci anni di calcio professionistico dall'età di 16 anni, ma questa è stata una cosa nuova per me. Non c'ero abituato. Sono rimasto in silenzio per qualche giorno ma dopo l'intervento, mi sono subito dedicato al recupero. Ho deciso di non guardare le partite perché se ami così tanto una cosa e non riesci a farla, è dura. Stavo giocando bene, ci aspettavano tante belle partite e per la prima volta mi avevano dato la fascia di capitano. Ma ne sono uscito bene.
La scrittura e la musica mi hanno aiutato a pensare ad altro. A 25 anni ho scritto un libro e ho continuato a scrivere musica, ma nella mia mente c'era sempre quel ginocchio che mi teneva impegnato due volte al giorno con gli allenamenti per il recupero. Ho reagito. Così dopo 200 giorni sono riuscito a tornare in campo. Sarei stato pronto per EURO e sicuramente ce l'avrei fatta.
Sulla partita con la Juventus
[La vittoria per 1-0 del Lione all'andata] è stata la prima partita che ho visto [dopo l'infortunio], e ho visto uno spirito di squadra che mi ha reso molto felice. La Juve non stava giocando bene. Ma adesso dopo molti mesi la situazione è completamente diversa. Loro hanno giocato più partite di noi, quindi adesso molti aspetti sono completamente differenti rispetto al solito. Questo rinvio però mi ha permesso di poter tornare a giocare in Champions. Sono pronto.
Con le nuove regole chiunque può essere favorito perché le partite sono in gara unica a eliminazione diretta. La Juventus dalla sua ha giocatori molto esperti nelle fasi finali. Noi, al contrario, abbiamo molti giovani che non hanno molta esperienza con la pressione delle fasi finali e della Champions League. Vedremo. So però che la nostra squadra è affamata e non ha paura di niente.
Come sarebbe raggiungere la fase finale? Molto importante. Dopo un periodo così difficile in cui siamo stati tutti separati, ci siamo ritrovati di nuovo per giocare una partita importantissima in trasferta. Ma pensiamo a una cosa alla volta. Prima di tutto dobbiamo ottenere un buon risultato a Torino. Sarebbe davvero una bella soddisfazione se riuscissimo a superare il turno.
Sull'addio al Manchester United per il Lyon nel 2017
Ero un ragazzo di appena 21 anni [al Manchester United], ed è stato per poco tempo. Un anno e mezzo dopo me ne sono andato. Lì ho passato momenti difficili ma questa esperienza mi ha formato e mi ha permesso di ricominciare da zero in Francia. Tutti si aspettavano di più dalla mia esperienza al Manchester United, me compreso. Sarei potuto rimanere allo United e dire che giocavo per uno dei più importanti club del mondo, ma lì ero un panchinaro e non è questa la mia ambizione.
Al Lyon ho capito il potenziale del club e ho creduto nel progetto. È stato un passo indietro con l'idea di fare dieci passi avanti dopo. Ho giocato molte partite e sono cresciuto. Ora, a soli 26 anni, sono il capitano e sono importante per la squadra. Tutto sta andando come speravo.