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La mentalità vincente di Cavani

L'attaccante uruguaiano parla dell'intesa sempre migliore con Zlatan Ibrahimović, del calcio d'attacco del Paris Saint-Germain e dell'importanza del talento, della concentrazione e dell'umiltà per vincere.

La mentalità vincente di Cavani
La mentalità vincente di Cavani ©UEFA.com

Mentre Edinson Cavani passeggia di buon umore all'interno del centro tecnico Camp des Loges del Paris Saint-Germain FC in un lunedì piovoso, a colpire è la sua aria di ragazzo semplice.

Prima di cambiare in estate la passionalità dell'SSC Napoli con i riflettori della capitale francese, Cavani era diventato un'icona a Napoli. Il club partenopeo produceva scatole di latta di biscotti e temperamatite con l'immagine della stella uruguaiana. In giro per la città, non era raro trovare pizze a forma di matador (il suo soprannome).

Mentre si accomoda, i suoi modi rispecchiano le sue parole. Il suo atteggiamento è modesto, il suo sguardo inequivocabile. "Come posso spiegarlo? - riflette quando gli viene chiesto di descrivere le sue doti migliori -. Un giocatore con alcune buone qualità, molta devozione alla causa e sempre con l'ambizione di vincere, puntando a ottenere il risultato per il club e per se stesso. E molto, molto concentrato su quello che voglio, che ti aiuta a ottenere i risultati”.

Ed è qui che la sua determinazione si fa evidente sotto un'immagine spensierata. Disquisendo  sull'arte del centravanti, Cavani parla come gioca: senza esaltazione, in modo economico e efficace. "Una parte importante del gioco sul campo avviene senza palla. Si tratta di anticipare e leggere lo sviluppo del gioco per potere finalizzare. Con l'ultimo movimento devi sapere come ottenere il massimo da te stesso”.

Gol in testa 
Cavani segna gol spettacolari ma non si lascia mai andare a fronzoli fini a se stessi. "Spesso mi viene chiesto perché non gioco di più palla al piede. Lo faccio solo quando la partita lo richiede. Posso farlo, ma quello che mi piace di più è il movimento senza palla, per farsi vedere negli ultimi metri, al momento decisivo”.

La determinazione del numero 9 del PSG potrebbe derivare dai sacrifici fatti dalla sua famiglia affinché lui potesse perseguire il suo sogno. A sei anni i genitori non potevano accompagnarlo all'allenamento perché lavoravano, ma aveva già lasciato intravedere il suo talento e il suo primo allenatore Carmelo Cesarini lo andava a prendere. (Sorprendentemente, alla luce della sua media gol, ha giocato a centrocampo fino a 15 anni).

Riconvertito attaccante con il Danubio FC a Montevideo, è stato capocannoniere nel Campionato Giovanile Sudamericano 2007, guadagnandosi il trasferimento all'US Città di Palermo quello stesso anno. Oggi, a 26 anni, ammette che è diventato più tosto rispetto al suo arrivo a Palermo sei anni fa. "Il calcio professionistico e internazionale è cambiato”.

"Più in dettaglio, è diventato importante il dinamismo e l'organizzazione rispetto a come erano un tempo le cose. Bisogna impegnarsi al massimo e essere professionali: lavorare sul proprio corpo per avere la sensazione quando si va in campo di potere fare il proprio lavoro”.

Coppia formidabile  

La sua intesa in via di affinamento con Zlatan Ibrahimović metterà alla prova i migliori difensori d'Europa. La capacità del campione svedese di abbassarsi e di servire un assit, unita alla verticalità devastante dell'uruguaiano, ha convinto il Ct Laurent Blanc che i due formeranno una coppia formidabile nel tempo.

Per il neo arrivato, giocare in coppia con lo svedese è una gioia più che un puzzle da risolvere. "Per me è una bella esperienza – sorride Cavani -. Giocare in coppia con lui davanti è un'esperienza molto bella. Ma quando scendi in campo non pensi con chi stai giocando, pensi che stai giocando con una grande squadra e che hai voglia di vincere”.

I primi segnali indicano che la fiducia di Cavani è ben riposta. Un passaggio filtrante di Ibrahimović ha propiziato il primo gol dell'uruguaiano in UEFA Champions League con il PSG nel 4-1 esterno alla prima giornata contro l'Olympiacos F. "Iniziare con una vittoria è stato un passo importante -. Quando vinci e i risultati arrivano, si fanno le cose con più calma. Dobbiamo ancora ambientarci e migliorare meglio”.

I due sono sulla strada giusta e Cavani sostiene il progetto del tecnico di portare avanti un marchio calcistico d'attacco per i Rouge et Bleu. "Il PSG ha una squadra votata all'attacco, ma calciatori dotati di tecnica e qualità ma pronti a sacrificarsi. E in questa competizione, partita dopo partita, questo può fare la differenza”.

Con  talento, concentrazione e umiltà, anche Cavani può fare la differnza.

La versione completa del presente articolo compare su Champions Matchday, la rivista ufficiale della UEFA Champions League, disponibile nelle edicole europee e anche in versione digitale in vendita presso Apple Newsstand o Zinio. Inoltre, è possibile seguire la rivista su Twitter @ChampionsMag.



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