Guardiola e Goncharenko stregati da Messi
mercoledì 28 settembre 2011
Intro articolo
Il tecnico dei catalani si chiede dove possa arrivare l'argentino, che con una doppietta nel 5-0 contro il BATE è salito al secondo posto fra i marcatori del Barcellona di tutti i tempi.
Contenuti top media
Corpo articolo
Viktor Goncharenko, tecnico del BATE
Abbiamo giocato contro la migliore squadra al mondo. Eravamo un po’ contratti per la paura, abbiamo fatto errori stupidi, ma è stata comunque una grande esperienza. Abbiamo visto come giocare di prima, come far girare la palla, come affrontare l’avversario e così via.
Non ho colpe da imputare ai miei giocatori, nonostante il brutto risultato. Il nome dei nostri avversari ha pesato molto sui miei ragazzi, che non sono riusciti ad esprimere tutto il loro potenziale. Il Barcellona ha giocato con un grande ritmo, e noi non siamo stati semplicemente in grado di farvi fronte.
Josep Guardiola, allenatore del Barcellona
Avevamo studiato i nostri avversari. Abbiamo sfruttato le esperienze maturate in passato come nella trasferta contro il Rubin Kazan [2009]. Sapevamo che le cose potevano anche non andare bene, come in passato appunto. Abbiamo corso molto; stasera siamo stati allo stesso livello della prima gara contro il Milan.
Se Messi ha raggiunto questo numero a 24 anni [194 gol ufficiali in blaugrana come László Kubala secondo realizzatore di tutti i tempi del Barcellona], dove arriverà in futuro? Spero che, una volta superato César Rodríguez [numero 1 di sempre con 235 gol] non gli venga l’idea di ritirarsi. Non ho mai visto Kubala giocare ma so che è a causa di giocatori come lui che è stato costruito il Camp Nou. [Il vecchio stadio] Les Corts era considerato troppo piccolo. E questo la dice lunga.
Abbiamo fatto grandi cose nelle ultime tre edizioni di Champions Leagues, vincendone due e raggiungendo una semifinale. Ma in trasferta non abbiamo avuto grandi risultati. Attribuisco grande molta importanza a questo risultato perché siamo in testa al gruppo e dopo il pareggio contro il Milan, non sapevo cosa aspettarmi. Non è mai facile giocare una partita d’attacco contro una squadra così chiusa, che ti aspetta dietro per ripartire. Possono far perdere la pazienza. Ma i nostri primi due gol hanno cambiato tutto.