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Guaita tiene a galla il Valencia

Il giovane portiere del Valencia è stato decisivo nell'1-1 casalingo contro lo Schalke e carica la suadra in vista del ritorno. "Se qualcuno ci vede già fuori, si sbaglia di grosso", ha dichiarato.

Guaita tiene a galla il Valencia
Guaita tiene a galla il Valencia ©Getty Images

A 23 anni e alla terza presenza in UEFA Champions League, Vicente Guaita ha evitato ieri al Valencia CF una sconfitta potenzialmente irrimediabile nell’andata degli ottavi di finale di UEFA Champions League contro l’FC Schalke 04.

Il Valencia passa in vantaggio, gioca a lungo con autorevolezza e crea diverse palle-gol per mettere fine alla serie di cinque pareggi e una sconfitta nei sei confronti contro squadre tedesche in Europa. Eppure, se non fosse stato per due prodezze di Guaita – nel primo tempo su un colpo di testa a spiovere di Peer Kluge e nella ripresa allungandosi su un tiro di Raúl González – il Valencia sarebbe caduto in casa.

A conferma del fatto che vuole restare aggrappato alla UEFA Champions League, Guaita, che ha scalzato tra i pali il mentore César Sánchez, si è fatto trovare pronto anche sull’1-1, uscendo alla disperata per anticipare Klaas-Jan Huntelaar. Guaita ha spiegato a UEFA.com che crede fermamente nella capacità della squadra di Unai Emery di andare a vincere a Gelsenkirchen il 9 marzo e accedere così ai quarti.

Guaita ha dichiarato: "Questo risultato non chiude le porte della qualificazione. Se qualcuno ci considera già fuori, si sbaglia. Andremo in Germania per vincere e per dare il massimo. Per quanto riguarda la partita, siamo dispiaciuti di non essere riusciti a cogliere una vittoria che era a portata di mano”.

"Ma anche se pareggiare in casa in Europa non lascia una buona sensazione, l’importante è aver giocato al meglio delle nostre possibilità e non aver perso. Abbiamo ancora 90 minuti per centrare il nostro obiettivo e faremo il massimo per raggiungerlo”.

Il gol dello Schalke lo ha realizzato Raúl, che ha nel Valencia una delle sue vittime preferite: 12 gol nella Liga in 24 partite, oltre al gol realizzato nella finale di UEFA Champions League del 2000. L’ex attaccante del Real Madrid CF ha lottato su ogni pallone e se non fosse stato per Guaita avrebbe lasciato la Spagna con un risultato ancora migliore.

"Non ho pensato a chi avevo di fronte. Raúl è un giocatore da ammirare, ma il mio compito è respingere i tiri degli avversari. Per quanto riguarda le due parate più significative, sono state entrambe decisive”.
"L’importante è che siamo ancora in corsa, e non per merito del portiere ma di tutta la squadra, che ha fatto il massimo e può guardare indietro serenamente”.

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