65 anni di calcio europeo per club
giovedì 3 settembre 2020
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La prima partita dell'edizione inaugurale della Coppa dei Campioni, che sarebbe poi diventata UEFA Champions League, si disputò il 4 settembre 1955.
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Il 4 settembre 1955 è un giorno storico per il calcio europeo perché è la data del primo incontro ufficiale nelle competizioni UEFA per club. A inaugurare la Coppa dei Campioni sono Sporting CP e Partizan, che si affrontano a Lisbona.
La prima edizione del torneo, precursore della UEFA Champions League, è su invito e comincia con una sfida a Oeiras. Con lo stadio Estádio José Alvalade ancora in costruzione, lo Sporting deve scendere in campo all'Estádio Nacional, un terreno di gioco imprevedibile come il vento che soffia dall'oceano.
Invitato alla competizione nonostante il terzo posto in campionato, lo Sporting è comunque la squadra dominante in Portogallo, avendo vinto sette titoli dal 1947 al 1954 (quattro di seguito dal 1950/51, un record) con una linea offensiva formata dai leggendari 'cinque violini'.
Di loro, José Travassos e Manuel Vasques sono ancora in squadra, ma lo Sporting non ha ancora ancora giocato gare ufficiali prima di quella contro il Partizan. La squadra jugoslava, invece, ha già iniziato la stagione e può contare su diversi reduci dall'argento alle Olimpiadi del 1952, come Branko Zebec, Bruno Belin, Stjepan Bobek e Miloš Milutinović. Anche per questo, il Partizan sfiora subito il vantaggio.
Poco dopo il calcio d'inizio, Bobek si trova faccia a faccia con il portiere Carlos Gomes ma manda a lato. Al 14', sul fronte oppoto, Vasques supera il centrale Zebec e serve João Martins, che porta in vantaggio l'undici di Alejandro Scopelli. Nell'azione, Zebec si fa male al ginocchio ed è costretto a uscire, lasciando la squadra in 10 perché ai tempi non sono ancora ammesse le sostituzioni.
"Siamo stati sfortunati perché Zebec si è fatto male e abbiamo anche preso gol. Da lì in poi ci siamo innervositi - commenta successivamente l'attaccante Prvoslav Mihajlović -. Il tecnico Aleksandar Tomašević reagisce spostando Zebec sulla sinistra, mentre Belin scala al centro della difesa e Anton Herceg passa dalla fascia sinistra a destra.
La mossa ha i suoi effetti, perché Milutinović pareggia allo scoccare dell'intervallo e raddoppia a inizio ripresa. "Sul secondo gol abbiamo avuto sfortuna - commenta il difensore Manuel Passos -. Il vento ha spostato la palla e mi ha ingannato".
Ma la gara è tutt'altro che finita e lo Sporting pareggia con il 19enne esordiente Quim. A 17' dal termine, Bobek riporta in vantaggio il Partizan, ma l'ultima parola è dei padroni di casa, che pareggiano con Martins su servizio di Quim.
"C'era troppo vento e il gioco ne ha risentito", osserva Travassos, ma anche la formazione di Tomašević ha i suoi meriti. "Il Partizan è una delle squadre più forti che siano mai venute qui", aggiunge Passos.
"A Belgrado dobbiamo vincere" commenta Bobek a fine gara. La squadra jugoslava mantiene le promesse e il 12 ottobre 1955 vince 5-2 con quattro gol di Milutinović. Il prossimo avversario è il Real Madrid (futuro vincitore del torneo), che vince 4-0 in casa e perde 3-0 in trasferta.
Anche se il torneo si evolverà molto, Sporting e Partizan gli danno il via. Per festeggiare, dopo la partita le squadre cenano insieme al ristorante Pôr-do-Sol, che significa "Il tramonto": non sanno, in realtà, che il sole si è appena alzato sulla competizione per club più prestigiosa d'Europa.
Sporting - Partizan 3-3 (Martins 14', 78', Quim 65'; Milutinović 45', 50', Bobek 73')
Estádio Nacional, Oeiras, Lisbona
4 settembre 1955
17.00 (ora locale)
Sporting: Carlos Gomes, Manuel Caldeira, João Galaz, Armando Barros, Manuel Passos (cap.), Juca, Hugo Sarmento, Manuel Vasques, João Martins, José Travassos, Quim.
Partizan: Slavko Stojanović; Bruno Belin, Čedomir Lazarević, Ranko Borozan, Branko Zebec, Božidar Pajević, Prvoslav Mihajlović, Miloš Milutinović, Marko Valok, Stjepan Bobek (cap.), Anton Herceg.