La fiamma si è spenta nella notte sbagliata
sabato 3 giugno 2017
Intro articolo
La maledizione delle finali, quattro gol subiti in una sola gara contro i tre incassati in tutto il torneo: amara la notte bianconera a Cardiff. E per una volta, a tradire la squadra bianconeera, è stata proprio la fase difensiva.
Contenuti top media
Corpo articolo
La fiamma si è spenta proprio nella notte in cui avrebbe dovuto brillare con più forza. E la corsa si è interrotta nella maniera più crudele per la Juventus: a Cardiff per i Bianconeri è arrivala la settima sconfitta in finale, la quinta consecutiva.
- Real poker e leggenda: la Juve si inchina
- Tutti i rimpianti di Buffon e della Juve
- Highlights: tutti i gol della finale di Cardiff
La fotografia che riassume al meglio la notte bianconera è quella di Gianluigi Buffon che scivola via mesto accanto alla Coppa dei Campioni. Senza nemmeno guardarla, senza poterla sfiorare. Anche per questa volta, quel vuoto in bacheca rimarrà tale. Ma ciò che fa più male è che a Cardiff la Juve è stata tradita proprio da quella fase difensiva che in stagione era stato il vero punto di forza della squadra bianconera.
"Dopo aver subito il gol [del 2-1] nella ripresa abbiamo mollato, invece di difendere con le unghie e con i denti". Così Massimiliano Allegri ha sintetizzato l'inizio della fine. Perché è stato il gol di Casemiro quello che ha tolto certezze ed energie alla Juve. Una squadra che per tutta la stagione aveva ribattuto colpo su colpo ad ogni avversaria, anche nelle (rare) occasioni in cui si era ritrovata costretta a inseguire.
Contro le Merengues, invece, è stato l'atteggiamento mentale dopo il secondo gol subito a tradire la Vecchia Signora. Un primo tempo brillante - a tratti sontuoso - ma poi la fiamma bianconera si è fatta tremolante, fino a spegnersi lentamente. Come sottolineato con grande onestà da Allegri e come ribadito dallo stesso Buffon.
"Per vincere bisogna essere più forti delle avversità", ha dichiarato a fine gara il numero uno bianconero. A Cardiff le avversità sono arrivate sotto forma di due deviazioni beffarde in occasione dei primi due gol del Real Madrid, ma c'è anche un altro dato da sottolineare.
Nella sola finale, i Bianconeri hanno subito più gol rispetto a quanti ne avevano incassati in 12 gare stagionali nel torneo: quattro contro tre. E per una squadra che ha fatto della solidità difensiva il suo marchio di fabbrica significa che qualcosa è andato davvero storto.
In questo senso la rete del 3-1 è stata emblematica. Il secondo gol di Ronaldo è nato da un pallone perso in fase di impostazione, poi il portoghese si è ritrovato libero di colpire sul primo palo senza che nessuno lo contrastasse. Due errori da "matita rossa" che raramente i Bianconeri avevano commesso durante l'arco dell'intera stagione. Men che meno in una sola azione.
E se all'autocritica di Allegri e Buffon si aggiunge anche quella di Dani Alves, allora il quadro è davvero completo. "Noi siamo bravissimi a difendere, ma stasera non lo siamo stati. E questo livello gli avversari possono farti male in ogni momento", ha dichiarato il laterale brasiliano, tre volte vincitore con il Barcellona. E così è andata: nel primo tempo la Juve avrebbe potuto sbranare il Real. Non ci è riuscita, un po' per sfortuna, un po' per demerito. Finendo per essere sbranata.
Ed è così che il sipario è calato sulla notte gallese della Vecchia Signora. La maledizione delle finali, ancora, una volta, è stata più forte. Ma se la fiamma che si è spenta a Cardiff tornerà a splendere come ha fatto per tutta la stagione, allora il futuro è roseo. Ci saranno altre occasioni per avere la meglio sulla sorte.