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Le cinque lezioni di Atlético - Real Madrid

L'Atlético si sveglia troppo tardi, l'addio in grande stile del Calderón, Keylor Navas e Luka Modrić fondamentali e il sogno europeo del Real Madrid: Joe Walker ci racconta la semifinale di ritorno in cinque punti.

L'esultanza del Real Madrid
L'esultanza del Real Madrid ©Getty Images

Il saluto europeo al Calderón
Per l'ultima partita in competizioni UEFA dell'Atlético Madrid al Vicente Calderón si respirava un'atmosfera incredibile. I sostenitori dell'Atlético credevano realmente di poter ribaltare le sorti della qualificazione e il tifo all'inizio della gara è stato travolgente.

Sul 2-0 dopo appena un quarto d'ora, il pubblico di casa era in visibilio: l'impresa sembrava possibile. Il Real ha poi interrotto i sogni di qualificazione dell'Atleti, ma il modo il cui i tifosi del Calderón sono rimasti ad applaudire i propri beniamini dopo il fischio finale sotto una pioggia incessante è stato uno spettacolo indimenticabile.

Highlights: Atlético 2-1 Real Madrid

I Colchoneros inoltre hanno vinto, e Diego Simeone nel dopo gara ha detto che questa vittoria potrebbe aver interrotto la maledizione europea contro la bestia nera Real Madrid. Il futuro all'Estadio Metropolitano ci dirà se aveva ragione.

L'Atlético paga la brutta prestazione dell'andata 
Alla resa dei conti, il danno è stato fatto martedì scorso quando il Real Madrid ha surclassato i rivali cittadini con un netto 3-0. Siamo così abituati a vedere un Atlético organizzato, compatto e affiatato che quell'andata della semifinale ha stupito tutti.

Cristiano Ronaldo ha corso instancabilmente segnando una tripletta, e solo grazie a un super Jan Oblak il passivo non è stato maggiore. Sebbene abbiano lottato come leoni al ritorno, i tre gol da recuperare sono stati una montagna insormontabile da scalare per gli uomini di Simeone, e in molti si chiedono come sarebbe andata la semifinale se avessero giocato l'andata come il ritorno.

Keylor fondamentale
La difesa del Real è stata raramente impeccabile in stagione – l'andata della scorsa settimana al Santiago Bernabéu è stata infatti la prima partita senza subire gol in questa edizione della competizione, e grazie a un Keylor Navas in gran spolvero il Real è riuscito a contenere Kevin Gameiro sull'1-0.

Mercoledì, coi Rojiblancos sbilanciati in avanti e a un passo dalla rimonta, Navas è stato ancora una volta decisivo. La sua parata bassa su Koke dopo cinque minuti è stata incredibile, mentre le prese alte sui tanti cross dell'Atlético hanno alleggerito la pressione sulla squadra.

La doppia parata su Yannick Carrasco e Gameiro è stata ancora più determinante e ha garantito agli ospiti di finire gli ultimi 25 minuti con maggiore tranquillità.

L'ennesima prova sublime di Modrić
Col Real sotto attacco nella prima mezz'ora di gioco e a un gol dal pari complessivo, sarebbe stato facile perdere la testa. Non per Luka Modrić. Il croato ha continuato a collegare difesa e centrocampo, pressando come un forsennato gli attaccanti dell'Atlético nel caso in cui avessero tenuto la palla un secondo in più.

Emblematica l'azione dopo circa 20 minuti, quando ha dribblato due giocatori nella propria area e ha fatto ripartire in contropiede la squadra. "Sappiamo che quando ha la palla non è mai nervoso. La sua esperienza è stata fondamentale per noi stasera", ha detto Zinédine Zidane elogiando il suo giocatore nel dopo gara.

Il Real vuole scrivere la storia 
Nessuna squadra ha mai vinto due volte di seguito la UEFA Champions League nell'attuale formato della competizione, ma il Real sembra avere buone possibilità di riuscirci. Le Merengues giocheranno la finale di giugno contro la Juventus consapevoli della loro forza e con la curiosità statistica che la prossima rete sarà la numero 500 in UEFA Champions League.

Con il gol di Isco, il Real ha segnato per 61 partite consecutive. Sarà quindi molto interessante vedere la finale di Cardiff tra la difesa inespugnabile della Juventus e l'attacco incontenibile del Real.

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