ESCLUSIVO - Higuaín: le origini, la Juve e il Barcellona
martedì 4 aprile 2017
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Gonzalo Higuaín si racconta in esclusiva ai microfoni di UEFA.com: River, Real Madrid e ora la Juve. Fino alla sfida contro il Barcellona e alle ambizioni che lo hanno portato a scegliere il bianconero.
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In vista del doppio confronto dei quarti di finale di UEFA Champions League tra Juventus e Barcellona, UEFA.com ha incontrato Gonzalo Higuaín per un'intervista esclusiva. Il Pipita ci ha raccontato la sua carriera e ha inquadrato la sfida contro i catalani, spiegandoci le sue ambizioni e quali sono stati i motivi che lo hanno spinto a scegliere di giocare nella Juventus.
Partiamo dagli inizi: com'è stato approdare al Real Madrid a neanche vent'ani?
Sono arrivato che ero molto giovane. Avevo a malapena giocato due stagioni in Argentina e firmare con un club di quel calibro era incredibile. Il River aveva avuto giocatori come Francescoli, Crespo, Aimar e Saviola, veri e propri idoli, ma io sono andato in una squadra grandissima e conosciuta in tutto il mondo, che aveva vinto moltissimi campionati e coppe europee. Ero appoggiato dalla mia famiglia e in particolare da mio padre, che ha viaggiato con me e aveva grande fiducia.
Mi ha chiesto se fossi sicuro e mi ha detto che, se avessi accettato, avrei dovuto dare il massimo. Mi sarei allenato e confrontato con giocatori che avevano vinto tanto e dovevo sentirmi al loro livello. Ho sempre detto che competere con i migliori ti fa migliorare. La cosa più importante è credere in te stesso.
Come valuti la tua esperienza a Madrid?
È stato un periodo folle ed è successo tutto molto in fretta. È stata una decisione importante a quell'età, ma ringrazio il Real Madrid per avermi dato un'opportunità e tanta fiducia. Sono rimasto sette anni in una città bellissima e in un club fantastico. È stata un'esperienza meravigliosa.
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Che differenza c'è tra il calcio italiano e quello spagnolo?
Il calcio italiano è molto difficile, come sempre, mentre il calcio spagnolo è più aperto. La nazionale italiana ha sempre avuto uno stile aggressivo, con giocatori che amano lottare e hanno una buona tecnica. Qui le partite sono più combattute e non si vedono tanti gol come in Spagna. Si lavora di più anche dal punto di vista difensivo.
Che Barcellona troverete dopo la rimonta contro il Paris Saint-Germain?
Il calcio cambia da un momento all'altro e una squadra che tutti davano per spacciata è arrivata ai quarti. Saranno pieni di fiducia. Il Barcellona ha avuto una serata no [a Parigi], ma non credo che ne avrà un'altra. Giocheremo la gara di andata in casa, perciò dovremo cercare di sfruttare il fattore campo per poi avere una possibilità a Barcellona. Non possiamo permetterci di togliere il piede dall'acceleratore, neanche per una frazione di secondo.
Potrebbe essere l'anno buono in UEFA Champions League per la Juve dopo la finale persa nel 2015?
Spero di sì, è per questo che sono venuto. Lottiamo anche per il Sesto scudetto consecutivo e la Coppa Italia, che rimangono grandi obiettivi. Vincere sei Scudetti di fila sarebbe un record, così come la terza Coppa Italia consecutiva. Naturalmente, la UEFA Champions League è un sogno che vogliamo trasformare in realtà, ma non possiamo trascurare le altre due.