Super Oblak regala i quarti all'Atlético
giovedì 16 marzo 2017
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"Sono cose che capitano. A volte fai tre parate, altre subisci tre gol", ha detto il portiere dell'Atlético Madrid, Jan Oblak, protagonista di una prestazione perfetta contro il Bayer Leverkusen.
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Raramente la tribuna stampa rimane senza parole. Tuttavia dopo le tre parate mozzafiato di Jan Oblak, prima su Julian Brant e poi due volte in rapida successione su Kevin Volland, nello 0-0 dell'Atlético Madrid col Bayer Leverkusen, tra giornalisti e tifosi è calato un surreale silenzio prima dell'esplosione di gioia dei tifosi di casa.
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Oltre ad aver lasciato sbigottiti tifosi e giornalisti presenti allo stadio, persino l'ex capitano dei grandi rivali cittadini del Real Madrid ha elogiato su Twitter il portiere dell'Atlético.
"Sono cose che capitano. A volte fai tre parate, altre gli avversari fanno tre gol", ha detto un sereno Oblak a UEFA.com. "È un qualcosa difficile da spiegare. Ho visto appena la palla e ho provato a pararla con tutte le forze. Oggi tutto mi è andato bene e spero di continuare così".
È stato un momento fondamentale che ha aiutato l'Atlético ad assicurarsi il passaggio ai quarti di finale di UEFA Champions League per la quarta stagione consecutiva. "Non è un traguardo facile da raggiungere", ha detto parlando del loro recente record nella competizione. "La squadra continuerà a crescere come ha fatto negli ultimi anni, e sono certo che potremo raggiungere grandi traguardi".
Guarda caso quasi esattamente due anni fa, proprio contro gli stessi avversari, Oblak aveva lasciato il segno per la prima volta all'Atleti disputando da protagonista la sfida vinta ai rigori contro i Werkself.
Trasferitosi nella capitale spagnola dal Benfica per una grossa cifra, l'allora 22enne Oblak faticava per trovare spazio. Subentrato all'infortunato Miguel Ángel Moyà nel primo tempo di quella gara, lo sloveno tiene al palo gli avversari e si guadagna un posto nei cuori dei tifosi del Vicente Calderón parando il rigore di Hakan Çalhanoğlu.
In questo caso la sfortuna di un giocatore è stata la fortuna di un altro. Da quel momento infatti Oblak non ha più lasciato la maglia da titolare: "Due anni fa ho esordito qui in Champions League per lo sfortunato infortunio di Miguel. Ho grandi ricordi di quella partita. Ha cambiato la mia vita al club perché da quel momento ho iniziato a giocare con più continuità", ha ammesso il nazionale sloveno.
Un infortunio alla spalla subito a dicembre l'ha costretto a saltare l'andata, ma nella gara di ritorno si è preso persino i complimenti del mister Simeone che ha definito "fantastica" la sua prestazione.
Oblak ha subito appena un gol nelle ultime nove partite europee al Calderón, mentre in questa stagione europea ne ha subiti appena due in sette gare. Non è difficile quindi immaginare perché Antoine Griezmann lo descriva come "il miglior portiere del mondo".