L'importanza di De Bruyne per il City
giovedì 7 aprile 2016
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"A volte un giocatore può cambiare una squadra", ha detto Manuel Pellegrini sul ritorno di Kevin De Bruyne, la cui prestazione a Parigi ha dato un vantaggio agli inglesi in vista del passaggio del turno.
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Dopo la marcia trionfale in Ligue 1, i tifosi del Paris Saint-Germain pensavano che contro il City sarebbe arrivata un'altra vittoria. Il ritorno di Kevin De Bruyne e alcuni errori decisivi dei francesi hanno reso spettacolare la partita, lasciando alla squadra di Manuel Pellegrini un piccolo vantaggio in vista del ritorno in casa.
La rete del 24enne belga al 38' minuto ha portato in vantaggio gli ospiti, rendendo evidente la principale causa delle difficoltà del City nelle giornate precedenti: la sua assenza. A fine gennaio infatti De Bruyne è uscito di scena per un infortunio al ginocchio, e il suo City ha vinto appena due delle sette partite di campionato, interrompendo la corsa al titolo in Premier.
L'altalenante City sembrava destinato ormai a un campionato anonimo, ma il rientro di De Bruyne ha dato linfa vitale agli Sky Blues, che sabato hanno travolto 4-0 il Bournemouth e mercoledì hanno ben figurato al Parc des Princes.
"A volte un giocatore può cambiare una squadra. Era importante prima dell'infortunio e per fortuna adesso è tornato tutto come prima", ha commentato Pellegrini. Sfortunatamente per il Paris, l'ex Wolfsburg martedì prossimo sarà ancora più in forma. "Mi sentivo fisicamente un pizzico meglio rispetto a sabato [contro il Bournemouth]", ha spiegato.
Eppure se in estate il Paris non avesse optato per Ángel Di María, con molta probabilità De Bruyne mercoledì avrebbe giocato con la formazione di casa, dato che le trattative tra il Wolfsburg e il Paris erano ben avviate.
"È un giocatore brillante", ha aggiunto Joe Hart, l'altro eroe rientrante della serata. Se il portiere dell'Inghilterra non avesse parato il rigore al 14' a Zlatan Ibrahimović, probabilmente per la squadra di Pellegrini sarebbe stato più difficile rimontare lo svantaggio. Rientrato dopo l'infortunio al polpaccio del 20 marzo nel derby contro il Manchester, il 28enne ha indovinato il lato del tiro dello svedese, mantenendo il risultato sullo 0-0. "Sono stupido ma non sono pazzo", ha detto scherzando. "Sono certo che lui non è un giocatore che si fa influenzare o cambia idea se ha deciso di fare qualcosa", ha spiegato riferendosi al rigore.
Ibrahimović tuttavia è riuscito lo stesso scrivere il suo nome sul tabellino dei marcatori grazie a un errore difensivo di Fernando. "È andata così", ha detto Hart, in seguito battuto da un ex allievo del City, Adrien Rabiot, prima del pareggio di Fernandinho. "Dobbiamo avere fiducia nel passare il pallone al compagno, a volte questi errori capitano". Tutto lascia presagire un ritorno scoppiettante in Inghilterra.