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Le cinque lezioni imparate dal Valencia

Graham Hunter individua cinque motivi per cui il Valencia si è arreso 3-2 contro lo Zenit al Mestalla, come lo stato di grazia di Hulk e i troppi spazi concessi.

A Valencia ha festeggiato lo Zenit
A Valencia ha festeggiato lo Zenit ©AFP/Getty Images

La UEFA Champions è considerata la competizione per club più ambita e importante nella storia del calcio. I giocatori e gli allenatori rabbrividiscono al famoso inno, ma il torneo sa essere anche crudele e ha una serie di regole non scritte: chi le ignora è destinato a perdere. Il Valencia, sconfitto 3-2 in casa dallo Zenit, ha sicuramente capito che ne deve imparare almeno cinque.

Chiudere gli spazi
In UEFA Champions League, lo spazio è un concetto relativo. Sul primo gol di Hulk, João Cancelo ha lasciato al brasiliano un metro in più e, nonostante l'angolo e la distanza sembrassero impossibili, Hulk è riuscito a stupire tutti. Sul terzo e decisivo gol, Axel Witsel era uno dei due giocatori sulla destra dell'area e, quando ha ricevuto la palla, André Gomes non è riuscito a chiuderlo. Per tutta la gara, Danny ha avuto a disposizione una prateria, che come al solito ha usato come tela per disegnare interessanti geometrie. Nuno Espirito Santo avrà imparato la lezione e cercherà di correggere al più presto questi difetti.

Lla gioia dopo il pari
Lla gioia dopo il pari©AFP/Getty Images

Nervi saldi
Nel calcio d'elite, e soprattutto in UEFA Champions League, valgono anche i concetti di 'savoir faire' e 'sangue freddo'. Nuno ha fatto esordire diversi giocatori contro uno Zenit più esperto, il quale sapeva bene che una squadra è più vulnerabile subito dopo aver pareggiato. La sensazione di trionfo, l'adrenalina e la sicurezza possono diventare pericolose: non a caso, tre minuti dopo la rete di Gomes è arrivata quella del 3-2 di Witsel.

Voci mancanti
In tempo di crisi, è difficile dire ai tifosi quali partite andare a vedere. Di certo, il clima al Mestalla era molto caldo, ma agli spareggi contro l'AS Monaco c'erano 18.000 tifosi in più. Sembrava quasi che l'obiettivo principale fosse arrivare alla fase a gironi e che lo Zenit fosse dato automaticamente per sconfitto. Non è stato così: forse, ai giocatori è mancato anche il sostegno dei tifosi.

©Getty Images

Osare di più
L'inserimento di Paco Alcácer e André Gomes ha funzionato perfettamente. I giocatori hanno dato più sicurezza e creatività alla squadra, tenendo più indaffarati gli avversari che prima si sovrapponevano facilmente. Inoltre, il modulo è diventato un 3-4-3. Il tecnico portoghese ha escogitato una soluzione simile anche agli spareggi contro il Monaco, facendo entrare Pablo Piatti. Per le prossime partite, forse è il caso di rischiare soluzioni del genere fin dall'inizio?

Attenti a Hulk
Hulk va sempre evitato, soprattutto quando è in stato di grazia. È vero, Cancelo lo ha marcato con troppa leggerezza sull'1-0, mentre sul 2-0 Jaume Doménech è stato troppo lento, ma il brasiliano è un attaccante eccezionale e ha un tiro alla Roberto Carlos. A volte bisogna inghiottire il boccone amaro, rendendosi conto di aver perso contro un fenomeno.

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