Buffon e Bonucci alla vigilia
venerdì 5 giugno 2015
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Gianluigi Buffon, capitano della Juventus, e Leonardo Bonucci hanno parlato alla stampa del Barcellona, di come vincere la finale e di come vivono la finale i loro figli; leggi qui le loro dichiarazioni.
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Un traguardo inaspettato
Buffon: "Era un obiettivo che che in questi anni con tutti i miei compagni e la società ci eravamo posti di poter raggiungere. Probabilmente non pensavamo di arrivarci quest'anno, non pensavamo che fosse quello ideale per tante ragioni. La prima, e più importante fra tutte, il grande cambiamento a livello tecnico di allenatore che, secondo me, poteva permetterci di costruire un approdo in finale nei prossimi due-tre anni. Invece è arrivata prima del previsto, è stata inaspettata. E come tutte le sorprese belle e inaspettate ci dà grande gioia".
Controllare le emozioni
Buffon: "Sicuramente la componente emozionale gioca un ruolo importante. È anche vero che si incontrano due squadre che hanno giocatori più o meno giovani con un bagaglio di esperienza importante da poter tener a bada e gestire questo tipo di situazioni. Per cui immagino che ci vorrà un po' prima di entrare in partita, ma dopo i primi 5-10 minuti, si vedranno le due vere squadre - e ciò che queste squadre hanno fatto per arrivare in finale".
Sul Barcellona favorito
Buffon: "Obiettivamente il Barcelona parte da favorito con merito perché ha grandi valori individuali. Effettivamente, una squadra con Messi, Suarez e Neymar, con lo stesso Iniesta dietro non può non essere favorita – è normale che sia così quando hai questi giocatori. Però quando incontri una squadra come la Juve, con Tevez, Bonucci, Marchisio, Pirlo, Pogba ec... , penso che non si possa parlare di vittima sacrificale – ce la giocheremo".
Bonucci: "Questa partita non può essere riassunta come la difesa della Juventus contro attacco del Barcellona. Abbiamo dimostrato contro il Borussia Dortmund [agli ottavi], che è stata la molla che ci ha fatto scattare nella testa la consapevolezza di essere una grande squadra. E per questo oggi siamo qui. Sappiamo di essere un gradino sotto il Barcellona, ma in una finale le differenze diventano più sottili. Siamo undici contro undici, lotteremo su ogni pallone. Non siamo qui per essere la vittima di turno".
Buffon: "Accumuli esperienza solo giocando. La sua stagione [Marc-André ter Stegen] in Copa del Rey e in Champions League ha dimostrato che è già un portiere molto affidabile; ha solo confermato quello che la gente diceva di lui negli anni. Quando era al Mönchengladbach era già un ottimo portiere. L'ho visto giocare e mi è piaciuto il suo stile; in questa stagione ha confermato che le mie impressioni iniziali erano corrette. È giovane e spero che abbia una lunga carriera costellata da successi – ma solo tra tre giorni".
L'eredità di Antonio Conte
Buffon: "Sicuramente guarderà la partita, ci ha mandato un messaggio che siamo stati felici di ricevere. La Juventus di oggi ha anche qualcosa di lui; determinazione, conoscenza tattica, capacità di giocare bene – sono tutte virtù che siamo riusciti a imparare in questi anni con Conte. Spero che ci vorranno ancora molti anni prima di dimenticare questi insegnamenti".
L'assenza di Giorgio Chiellini
Bonucci: "L'assenza di Giorgio Chiellini pesa non solo in campo ma anche nello spogliatoio. Sarà qui per sostenerci ma il suo carattere e la sua determinazione sarebbero stati importanti per noi. Dall'altro lato bisogna ammettere che le squadre italiane tirano fuori il meglio in situazioni di difficoltà. Veniamo qui consapevoli di essere una buona squadra e consapevoli del fatto che daremo il meglio di noi stessi per vincere; ci piacerebbe dedicare la vittoria a lui".
Il rientro dall'infortunio di Andrea Barzagli
Bonucci: "Sicuramente il mio modo di giocare resta quello, non è il compagno che ti fa cambiare le caratteristiche. Io sono sempre stato descritto come un giocatore con personalità e mi piacerebbe farlo vedere anche contro il Barcellona. Barzagli è uno dei migliori difensori al mondo, ha fisico e tecnica e nell'uno contro uno non si supera facilmente".
Sui figli tifosi
Bonucci: "Mio figlio Lorenzo quando stamattina sono uscito da casa mi ha detto: 'Babbo, dove vai?' 'Sto andando a Berlino'. 'Perché?' 'Devo giocare una partita, devo lavorare'. 'Ma io volevo andare a mare!' 'Bene, andremo a mare con la mamma appena torno dalla partita e vi porterò un bel regalo'. Quindi devo fare in modo di mantenere la promessa".
Buffon: "Ho un figlio tifoso di Messi e un altro di Neymar, saranno combattuti! Penso sarebbero molto dispiaciuti in caso di sconfitta perché sono tifosi della Juventus – loro però avrebbero preferito affrontare un'altra squadra, come il Real Madrid o il Manchester City, in finale".
Cosa significa vincere per la Juventus
Buffon: "Il fatto che la Juventus sia stata sempre rappresentata da grandi campioni, grandi giocatori e abbia vinto tanti trofei, ci dà la consapevolezza che non siamo qui per caso. La storia dice che la Juventus deve sempre – o quasi sempre – arrivare almeno in semifinale di questa competizione. Sentiamo anche una grande responsabilità perché se le cose dovessero andare bene, l'esito sarebbe grandioso, ma sarebbe quasi 'normale' per la Juventus. Se dovessimo vincere sarei molto felice e abbraccerei tutti, ma appena un mese e mezzo dopo torneremmo comunque a lavoro per la nuova stagione, non mi strapperei i capelli. Giochiamo per la Juventus e rappresentiamo il meglio delle squadre italiane – vincere sarebbe un grande risultato, ma è un risultato che fa parte del DNA di questo club".