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Iniesta sul ritorno di Guardiola al Barcellona

Andrés Iniesta racconta a UEFA.com che il ritorno di Josep Guardiola al Barcellona, da tecnico del Bayern, sarà "speciale per tutti", e ricorda il suo primo incontro con il suo "idolo" quando aveva 15 anni nel 1999.

Iniesta e l'eredità di Guardiola

Josep Guardiola torna mercoledì al Camp Nou per la prima volta da avversario nella partita d'andata della semifinale di UEFA Champions League tra il suo FC Bayern München e l'FC Barcelona.

Una delle pedine fondamentali di quel Barcellona di Guardiola che ha vinto tutto tra il 2008 e il 2012 – tra i tanti trofei non si possono non citare i tre campionati spagnoli e le due UEFA Champions League – era Andrés Iniesta.

Nell'intervista esclusiva rilasciata a UEFA.com, il centrocampista spagnolo ricorda il suo primo incontro con 'Pep', che definisce come un tecnico che "non trascura nessun dettaglio", e spiega perché il doppio confronto contro i giganti tedeschi sarà così speciale.

UEFA.com: dopo aver eliminato il Paris Saint-Germain, il sorteggio vi ha posto di fronte il Bayern Monaco dell'ex Josep Guardiola che hai conosciuto per la prima volta nel 1999. Cosa rappresenta per te?

Andrés Iniesta: è sempre stato uno dei miei due idoli insieme a Michael Laudrup. Quell'anno stavamo giocando la finale di un torneo junior. Era compito del capitano della prima squadra consegnare la coppa – ecco, quel capitano era proprio Guardiola, mentre io ero il capitano della nostra formazione. Questo è stato il nostro primo incontro. Con il passare del tempo, abbiamo trascorso alcuni momenti davvero fantastici. La partita di mercoledì sarà speciale per tutti perché i ricordi sono sempre nei nostri cuori. Quello delle semifinali sarà un doppio confronto davvero interessante tra due squadre molto forti.

UEFA.com: com'è lavorare con Guardiola? In cosa fa la differenza e cosa c'è di speciale tra lui e i suoi giocatori?

Le reti tra Barcellona e Bayern

Iniesta: ogni allenatore è diverso, ognuno ha i suoi metodi e il proprio modo di trasmettere le idee. Lui è uno che non trascura nessun dettaglio e pensa sempre come migliorare. È un tecnico in grado di fornire tante soluzioni, quasi tutte giuste.

Da giocatore aveva una visione del calcio molto chiara. Questo, unito alla sua esperienza da allenatore, significa che è migliorato. È stato un tecnico importante, sia a livello personale, che per il club, considerato tutto quello che abbiamo passato. Abbiamo imparato molto da lui quando è stato qui.

UEFA.com: quando affonterete il Bayern, ti troverai davanti alcuni dei migliori calciatori del mondo. La battaglia tra te e il tuo amico Javi Martínez nella semifinale del 2012/13, quando i tedeschi vinsero con un complessivo 7-0, è stata molto bella…

Iniesta: non è facile sapere che tipo di centrocampo schiererà il Bayern a causa degli infortuni, ma i tedeschi sono sempre sul pezzo. Un giocatore attualmente in forma è Thiago Alcántara, che proviene dalla cantera del Barça.

UEFA.com: che tipo di persona e giocatore è Thiago?

Iniesta: ho un ottimo rapporto con Thiago perché lo conosco da molto tempo. È ancora molto giovane [24], ma ha già dimostrato di saper giocare in grandi squadre. Sarà una sfida interessante. È sempre meglio giocare contro grandi giocatori perché così la competizione è maggiore. Sarà un'altra semifinale molto bella.

UEFA.com: riesci a goderti queste partite o la posta in palio è troppo alta?

Iniesta: la cosa più importante è di provare a divertirsi più che puoi. Certo, è innegabile che queste partite siano circondate da... non pressione ma tensione, a causa della posta in gioco. Sei a un passo dalla possibile finale, la stagione sta andando molto bene e riesci a intravedere gli obiettivi stagionali che ti eri prefissato. Queste cose condizionano la partita, ma la chiave di tutto è di divertirsi in che si fa, essendo consapevoli che sarà necessario lavorare duramente nell'arco dei 180 minuti o per il tempo totale del doppio confronto.

UEFA.com: qual è il tuo primo ricordo legato alla Coppa dei Campioni o alla UEFA Champions League?

Iniesta: la rete di Ronald Koeman a Wembley [contro l'UC Sampdoria] nella finale del 1992. Avevo otto anni. Da giocatore invece, il mio debutto con la prima squadra è stato proprio in Champions League a Bruges, dove abbiamo vinto 1-0 sotto la guida di Louis van Gaal [il 29 ottobre 2002].

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