Iniesta sul ritorno di Guardiola al Barcellona
venerdì 1 maggio 2015
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Andrés Iniesta racconta a UEFA.com che il ritorno di Josep Guardiola al Barcellona, da tecnico del Bayern, sarà "speciale per tutti", e ricorda il suo primo incontro con il suo "idolo" quando aveva 15 anni nel 1999.
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Josep Guardiola torna mercoledì al Camp Nou per la prima volta da avversario nella partita d'andata della semifinale di UEFA Champions League tra il suo FC Bayern München e l'FC Barcelona.
Una delle pedine fondamentali di quel Barcellona di Guardiola che ha vinto tutto tra il 2008 e il 2012 – tra i tanti trofei non si possono non citare i tre campionati spagnoli e le due UEFA Champions League – era Andrés Iniesta.
Nell'intervista esclusiva rilasciata a UEFA.com, il centrocampista spagnolo ricorda il suo primo incontro con 'Pep', che definisce come un tecnico che "non trascura nessun dettaglio", e spiega perché il doppio confronto contro i giganti tedeschi sarà così speciale.
UEFA.com: dopo aver eliminato il Paris Saint-Germain, il sorteggio vi ha posto di fronte il Bayern Monaco dell'ex Josep Guardiola che hai conosciuto per la prima volta nel 1999. Cosa rappresenta per te?
Andrés Iniesta: è sempre stato uno dei miei due idoli insieme a Michael Laudrup. Quell'anno stavamo giocando la finale di un torneo junior. Era compito del capitano della prima squadra consegnare la coppa – ecco, quel capitano era proprio Guardiola, mentre io ero il capitano della nostra formazione. Questo è stato il nostro primo incontro. Con il passare del tempo, abbiamo trascorso alcuni momenti davvero fantastici. La partita di mercoledì sarà speciale per tutti perché i ricordi sono sempre nei nostri cuori. Quello delle semifinali sarà un doppio confronto davvero interessante tra due squadre molto forti.
UEFA.com: com'è lavorare con Guardiola? In cosa fa la differenza e cosa c'è di speciale tra lui e i suoi giocatori?
Iniesta: ogni allenatore è diverso, ognuno ha i suoi metodi e il proprio modo di trasmettere le idee. Lui è uno che non trascura nessun dettaglio e pensa sempre come migliorare. È un tecnico in grado di fornire tante soluzioni, quasi tutte giuste.
Da giocatore aveva una visione del calcio molto chiara. Questo, unito alla sua esperienza da allenatore, significa che è migliorato. È stato un tecnico importante, sia a livello personale, che per il club, considerato tutto quello che abbiamo passato. Abbiamo imparato molto da lui quando è stato qui.
UEFA.com: quando affonterete il Bayern, ti troverai davanti alcuni dei migliori calciatori del mondo. La battaglia tra te e il tuo amico Javi Martínez nella semifinale del 2012/13, quando i tedeschi vinsero con un complessivo 7-0, è stata molto bella…
Iniesta: non è facile sapere che tipo di centrocampo schiererà il Bayern a causa degli infortuni, ma i tedeschi sono sempre sul pezzo. Un giocatore attualmente in forma è Thiago Alcántara, che proviene dalla cantera del Barça.
UEFA.com: che tipo di persona e giocatore è Thiago?
Iniesta: ho un ottimo rapporto con Thiago perché lo conosco da molto tempo. È ancora molto giovane [24], ma ha già dimostrato di saper giocare in grandi squadre. Sarà una sfida interessante. È sempre meglio giocare contro grandi giocatori perché così la competizione è maggiore. Sarà un'altra semifinale molto bella.
UEFA.com: riesci a goderti queste partite o la posta in palio è troppo alta?
Iniesta: la cosa più importante è di provare a divertirsi più che puoi. Certo, è innegabile che queste partite siano circondate da... non pressione ma tensione, a causa della posta in gioco. Sei a un passo dalla possibile finale, la stagione sta andando molto bene e riesci a intravedere gli obiettivi stagionali che ti eri prefissato. Queste cose condizionano la partita, ma la chiave di tutto è di divertirsi in che si fa, essendo consapevoli che sarà necessario lavorare duramente nell'arco dei 180 minuti o per il tempo totale del doppio confronto.
UEFA.com: qual è il tuo primo ricordo legato alla Coppa dei Campioni o alla UEFA Champions League?
Iniesta: la rete di Ronald Koeman a Wembley [contro l'UC Sampdoria] nella finale del 1992. Avevo otto anni. Da giocatore invece, il mio debutto con la prima squadra è stato proprio in Champions League a Bruges, dove abbiamo vinto 1-0 sotto la guida di Louis van Gaal [il 29 ottobre 2002].