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Dove ha sbagliato il Bayern?

Dopo l'uscita del Bayern dalla UEFA Champions League, Andy James prova a identificare le cause del secondo fallimento del 'progetto Pep'. A pesare sono state soprattutto le assenze di Arjen Robben e Franck Ribéry, ma non solo.

La frustrazione di Josep Guardiola
La frustrazione di Josep Guardiola ©Getty Images

Per l'FC Bayern München non era certo facile ribaltare il 3-0 di una settimana fa contro l'FC Barcelona. La squadra tedesca doveva segnare almeno tre gol, ma dopo il vantaggio di Medhi Benatia e la doppietta di Neymar doveva farne altri cinque.

Incitato da 70.000 presenti, il Bayern è comunque riuscito a imporsi 3-2 ma è uscito in semifinale di UEFA Champions League per il secondo anno consecutivo. Se è vero che la maggior parte dei club sarebbero contenti di arrivare a questo turno per cinque volte in altrettante stagioni, il Bayern non può dirsi soddisfatto, perché con Josep Guardiola al timone aveva ben altri progetti.

In un certo senso, il compito di Pep era già proibitivo. Nell'estate 2013, Jupp Heynckes aveva portato la squadra a vincere per la prima volta campionato, coppa nazionale e Champions League. Come fare di meglio? Per Guardiola, la sfida consisteva non solo nel ripetere questi trionfi nel lungo periodo, ma anche nel rinnovare lo stile di gioco.

Josep Guardiola martedì
Josep Guardiola martedì©Getty Images

Quest'ultimo compito è stato portato a termine, perché il Bayern ha qualche somiglianza con il grande Barça del 2008-12. I giocatori fanno più possesso palla di tutte le altre squadre di Champions League (Barcellona incluso) e dominano a metà campo. L'approccio è meno diretto rispetto a quello di Heynckes, ma restano le incisive manovre sulle fasce di Arjen Robben e Franck Ribéry.

A livello nazionale, il Bayern è stato inarrestabile in entrambe le stagioni di Guardiola, che l'anno scorso ha anche vinto la Coppa di Germania. In Champions League non si può dire altrettanto. Al secondo anno su tre, il 'progetto Pep' si prepara a entrare nella sua ultima fase, ma un ennesimo fallimento in Europa sarebbe difficilmente sopportabile. La terza volta sarà quella buona? Cosa è mancato al Bayern negli ultimi due anni?

La risposta non è semplice. Innanzitutto ci sono stati gli infortuni di Holger Badstuber, Javi Martínez, David Alaba e Thiago Alcántara, anche se alcuni di loro sono rientrati da poco. La squadra, però, ha perso soprattutto Franck Ribéry e Arjen Robben, entrambi assenti contro il Barcellona.

L'assenza di Arjen Robben è stata molto pesante
L'assenza di Arjen Robben è stata molto pesante©AFP/Getty Images

Anche se Ribéry non è più tornato ai livelli del 2013, quando è stato votato miglior giocatore d'Europa dalla UEFA, la sua velocità è ancora un'arma formidabile contro qualsiasi difesa. Robben, invece, è migliorato sempre di più, realizzando 19 gol e ispirandone altre 10 nel 2014/15. Purtroppo, però, ha riportato un infortunio muscolare poco prima degli appuntamenti decisivi della stagione.

Questa potrebbe essere la prima spiegazione: il Bayern dipende troppo dai giocatori sulle fasce e, senza le loro incursioni, riesce a malapena a imporre il suo gioco. Al Barça, Guardiola aveva Messi, capace di aprire una difesa da solo. Al Bayern, Robben ha il compito di saltare l'uomo e dare maggior peso all'attacco. Senza di lui, e senza Ribéry, la squadra fa un possesso di palla sterile e i sostituti non sono sempre all'altezza.

Un altro motivo è che, in campionato, il Bayern non sembra avere avversari all'altezza. Nelle ultime due stagioni ha vinto il campionato con sette e quattro giornate di anticipo; a detta di molti, però, il record di velocità dell'anno scorso è stato responsabile del crollo in Champions League, con una sconfitta per 5-1 in semifinale contro il Real Madrid CF.

Quest'anno, Guardiola ha cercato di evitare cali di concentrazione, ma dopo aver suggellato il titolo il 25 aprile contro l'Hertha BSC Berlin, non ha più vinto per quattro partite. Il 3-2 contro il Barça non è certo una consolazione.

Di tutti questi aspetti si parlerà molto quest'estate, quando il tecnico preparerà il suo ultimo assalto. La dirigenza, nel frattempo, crede fermamente nei metodi dello spagnolo, per il quale i giocatori hanno solo belle parole.

Il Bayern dopo l'eliminazione di martedì
Il Bayern dopo l'eliminazione di martedì©Getty Images

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