Buffon spinge la Juve all'attacco
martedì 12 maggio 2015
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Alla vigilia della semifinale di ritorno contro il Real, Gianluigi Buffon ha le idee chiare su quello che dovrà essere l’atteggiamento della Juventus: “Non dobbiamo difenderci, dobbiamo giocare nel modo che ci è più congeniale”.
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A dodici anni da quella persa a Manchester contro l’AC Milan, Gianluigi Buffon è a novanta minuti dal conquistare un’altra finale di UEFA Champions League, uno dei pochi trofei che ancora manca nella bacheca del capitano della Juventus. A separarlo da Berlino, però, c’è ancora il ritorno della semifinale al Bernabéu contro i campioni in carica del Real Madrid CF con la Juventus chiamata a difendere la vittoria per 2-1 conquistata tra le mura amiche.
Nei tre incontri precedentemente disputati in questo stadio, il portiere Bianconero è uscito sempre sconfitto, ma ha le idee chiare su quello che dovrà essere l’atteggiamento in campo della propria squadra perché le cose vadano diversamente in questa occasione: “Al di là dello stadio e dell’atmosfera che troveremo domani, il Real ha un valore offensivo talmente importante che se dovessimo limitarci a difendere il risultato, usciremmo dal campo con qualche rimpianto - ha dichiarato Buffon nella conferenza stampa della vigilia -. L'unico modo per poter guadagnare la finale è giocare a calcio, nel modo che ci è più congeniale".
A Madrid i Bianconeri si affideranno in attacco al solito Carlos Tévez, già autore di sette reti nella competizione in questa stagione e vero leader della squadra. “Carlos ha un temperamento molto spiccato, è un trascinatore – ha detto di lui Buffon -. E’ un ragazzo che si sacrifica molto per la squadra e capisce quello di cui ha bisogno la squadra stessa a seconda dei momenti. Questo secondo me è un grandissimo segnale di professionalità e di intelligenza calcistica".
Il capitano bianconero si troverà di fronte il collega Iker Casillas, in un momento difficile della sua carriera dopo le recenti contestazioni dei tifosi del Real nei suoi confronti: “La contestazione è un gesto ingrato per un ragazzo che si è speso professionalmente per una ventina d'anni per la causa e per la maglia del Real - ha affermato Buffon -. Al di là dei momenti, che possono essere buoni o meno, certi calciatori non meritano questo tipo di trattamento".