Zenit, Semak predica calma
venerdì 14 settembre 2012
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Successi e rinforzi portano sempre a grandi aspettative, ma Sergei Semak ha detto a UEFA.com che l'FC Zenit St Petersburg "non deve temere la pressione" prima della fase a gironi.
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L'annuncio di un nuovo acquisto fa sempre esaltare i tifosi. Stavolta, però, quelli dello Zenit faticheranno a contenersi sapendo dell'arrivo di Alex Witsel e Hulk, ingaggiati per un totale di 80 milioni di euro e per migliorare i risultati della scorsa UEFA Champions League, quando la squadra è approdata agli ottavi. Anche se le aspettative sono stratosferiche, Sergei Semak non si preoccupa.
"L'anno scorso siamo andati piuttosto bene e quest'anno tutti si aspettano un risultato simile o migliore. Non dobbiamo avere paura della pressione - commenta il nazionale russo -. Per vincere devi sempre dare il massimo. Penso che la vittoria del Chelsea abbia dimostrato che non conta solo il livello tecnico della squadra, ma anche la voglia di vincere".
Di voglia di vincere, quest'anno, lo Zenit sembra averne parecchia. La squadra di Luciano Spalletti ha ripreso l'opera dove l'aveva interrotta ed è attualmente in testa al campionato con una sola sconfitta su sette partite. "È molto importante iniziare bene, perché è un grande incentivo per continuare, ma tutti sanno che la parte più dura deve ancora venire e che in questa lunga stagione ci saranno tante sfide - spiega Semak -. Per quanto riguarda la Champions League, cerchiamo di prepararci al meglio e penso che possiamo superare la prima fase. Sarebbe un grande risultato, ma non sarà facile perché tutte le squadre sono forti".
Il primo avversario nel Gruppo C è l'esordiente Málaga CF, poi arriveranno AC Milan e RSC Anderlecht. Almeno sulla carta, il girone appare formidabile come quello a cui ha partecipato Semak nel 2009/10, quando vestiva la maglia dell'FC Rubin Kazan. Allora, la squadra russa ha collezionato una sorprendente vittoria sul campo dell'FC Barcelona prima di pareggiare in casa, ripetendo l'impresa anche contro l'FC Internazionale Milano ma mancando la qualificazione di un soffio.
"Il Rubin Kazan aveva un grande collettivo. Lo spirito di squadra era tutto e poteva decidere il risultato di un incontro. Anche allo Zenit siamo molto affiatati, quindi continueremo a pensare che possiamo andare avanti in Champions League o vincere un altro campionato - commenta il 36enne giocatore, che ha lasciato il Rubin per lo Zenit nel 2010 -. Per fare un esempio, anche gli infortunati aiutano quelli che li sostituiscono per dare il massimo. Penso che la buona partenza di questa stagione dimostri ancora una volta che siamo una grande squadra".