London calling per Xavi
lunedì 2 maggio 2011
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Il regista del Barcellona sogna Londra dopo il mancato permesso dei genitori per seguire la squadra nella finale 1992: "Wembley stadio speciale per noi tifosi blaugrana".
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Non è di certo una novità il fatto che Xavi Hernández sappia esprimersi chiaramente fuori dal almeno per quanto sia elegante in campo.
Il regista dell'FC Barcelona sta per collezionare la 131esima presenza in competizioni per club UEFA e ne ha viste di tutti i colori. Per stemperare la tensione che ormai regna tra Barcellona d Real Madrid CF in vista della semifinale di ritorno di UEFA Champions League al Camp Nou, il 31enne ha spesso cercato di indirizzare tutte le attenzioni della vigilia sul calcio giocato durante la conferenza stampa pre-gara.
L'uomo che tra i vari soprannomi annovera 'Humphrey Bogart' e 'La Macchina' ha solo cercato di parlare dell'importanza della posta in palio, della grande forza del Real Madrid che resta avversario formidabile e di quanto ami questa sfida, nonostante le polemiche delle ultime settimane.
"Per noi, perché io sono da sempre un tifoso del Barcellona, questa partita regala motivazioni particolari. E' fantastico essere in semifinale e aver ottenuto un buon risultato nella gara di andata. Vogliamo che la gente si goda questa partita contro i nostri rivali storici. Da giocatori vogliamo divertirci e far divertire i tifosi raggiungendo il nostro obiettivo: giocare la finale”.
"Tutti si stanno preoccupando di cose che non c'entrano niente con il calcio", spiega il campione del mondo che sogna la finale di Wembley anche per un motivo particolare. Proprio a Londra, nel 1992, il Barcellona vinse la sua prima Coppa dei Campioni e Xavi non c'era. "I miei fratelli ebbero il permesso di andare a Wembley ma io no. I miei genitori mi dissero che potevo guardare la partita solo in televisione. Ero molto dispiaciuto ma adesso sarebbe particolarmente bello tornare in quello stadio per tutti i tifosi del Barcellona, specialmente dopo aver battuto i nostri storici rivali".